Per la terza volta, Monteleone Rocca Doria ha ospitato “Freemmos”, l’iniziativa ideata e promossa dalla Fondazione Maria Carta per sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sul preoccupante fenomeno dello spopolamento che investe numerosi piccoli centri della Sardegna.

L’evento che si è tenuto ieri domenica 28 aprile è stato aperto dalla Santa Messa, dall’intervento musicale del coro “Iddanoa” di Villanova Monteleone e dai saluti di Antonello Masala, sindaco di Monteleone Rocca Doria, Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta e Gavino Sini, presidente della Camera di Commercio di Sassari.

Subito dopo è iniziato il dibattito, coordinato dal giornalista Giacomo Serreli e dall’esperta di marketing territoriale e turistico, Ornella Porcu, con gli interventi musicali dei solisti della polifonica Santa Cecilia di Sassari e di Maria Giovanna Cherchi, accompagnata dall’organettista Vanni Masala.

Il Sindaco di Fluminimaggiore, Marco Corrias, ha illustrato l’idea della cooperativa di comunità. “Ne possono fare parte tutti i cittadini per gestire i servizi del paese – queste le sue parole -. Stiamo cercando di metterla su a Flumini, che attualmente ha tremila abitanti e farci rientrare tutti i servizi, il verde pubblico, le fognature, il cimitero e anche l’acqua pubblica, dal momento che noi non siamo in Abbanoa. Il progetto si chiama Happy Village e l’idea base parte dalle case vuote. La cooperativa le acquista: ne abbiamo già una cinquantina. Poi le ristrutturiamo. E creiamo i servizi di comunità. Stiamo pensando a pensionati di reddito medio alto, che vengono dal nord Europa. Abbiamo già avuto 300 richieste nel giro di pochi mesi”.

“Gli anziani – ha aggiunto – sono il capitale di impresa dei nostri giovani. Metti in moto un’economia, ristrutturando le case dai lavoro agli artigiani del posto, che dovranno entrare a loro volta nella cooperativa di comunità. Un conto è andare a trovare il nonno o una mamma in una casa di riposo; altro è se vai a trovare i tuoi da Cinisello a Flumini e passi un periodo di vacanza, ovvero turismo indotto».

Un’idea che ha affascinato il sindaco di Capriva del Friuli Daniele Sergon, anche lui ospite a Monteleone Roccadoria insieme alla presidentessa dell’Azienda Trasporti Pubblici di Gorizia, Sara Cumar. “Da noi – ha rimarcato – il fenomeno dello spopolamento ha caratteristiche molto simili a quelle della Sardegna. La parte a nord più montuosa è quella con maggiori criticità. Abbiamo avuto episodi di spopolamento anche nel passato, durante le guerre per esempio. Nel corso della Prima Guerra Mondiale il mio comune si spopolò al 100 per cento”.

“La Regione ha cercato di dare delle possibilità alle eccellenze del territorio – ha ribadito Sergon -. E va detto che quelle enogastronomiche e turistiche funzionano. Il turismo balneare in Friuli e nel Goriziano, dove si trova Capriva, è cambiato. È allora necessario portarlo anche nell’entroterra. Ma tutto questo va fatto insieme agli enti pubblici, come le Camere di commercio. E poi si deve puntare a sfruttare l’innovazione tecnologica, la rete, perché oggi si può lavorare anche dal comune più piccolo”.

A detta di Flavio Sechi (l’Ance Centro Nord Sardegna) “Due sono le direttrici che contribuiscono al contenimento del fenomeno dello spopolamento. Un quadro certo non può che aiutare. Ma da sola non basta. L’altra direttrice sulla quale muoversi è includere il fenomeno dello spopolamento nella prossima programmazione dei fondi europei». Che va inserita a sua volta in un mix di leve. «Penso alla fiscalità di vantaggio che può garantire ai comuni zone particolarmente vantaggiose. O gli incentivi ai comuni. Che devono essere favoriti come accesso preferenziale. Bisogna poi lavorare sulla mobilità non solo delle persone, facilitare il lavoro in remoto”.

Per Antonio Sole (Presidente della Confcommercio) “Le eccellenze le abbiamo e va sfruttata quella dell’agroalimentare. Noi stiamo portando avanti un progetto per vivere le attività commerciali oltre l’estate e poi un progetto insieme alla Camera di Commercio per il turismo sportivo”.

“Serve una fiscalità di vantaggio, non ci sono alternative, e anche una piccola burocrazia di vantaggio. Nei piccoli comuni non mancano allora le idee, mancano le risorse. Oggi si compete a livello di sistema. Non si può vivere di solo turismo balneare. Come è stato già detto, gli attrattori agroalimentari sono formidabili. Ma la vera sfida è creare modelli organizzativi dinamici tra pubblico e privato”, ha aggiunto Gianluigi Tolu, direttore della Confcommercio.

Carla Orgiana ha portato la sua testimonianza personale di maestra birraia per conto del birrificio Isola di Thiesi. “Dopo avere studiato a Perugia, Scienza dell’alimentazione, sono rientrata in Sardegna. Lavoro in una realtà nata un anno e mezzo fa. Produciamo 100 ettolitri e facciamo diverse tipologie di birre, dalle tedesche agli altri tipi”.

“Puntiamo – così Giovanni Cocco di S’Andala – a valorizzare le eccellenze. Le piazze sono le agorà, dove un tempo ci si incontrava. Facciamo grandi sforzi per fare capire ai comuni che il cibo è cultura. E lo uniamo alla musica. Ecco perché creiamo un mix. Proponiamo grandi eventi e stiamo pensando a uno veramente grosso a livello regionale, magari organizzato a Macomer”.

Il convegno si è concluso con la sottoscrizione della Carta di Monteleone Rocca Doria. “È in realtà un foglio bianco, per adesso da riempire – ha sottolineato Leonardo Marras. Vogliamo che diventi un documento programmatico sullo spopolamento, con idee e proposte di intervento. Potranno aderire enti, istituzioni e associazioni regionali e nazionali che a vario titolo si occupano dell’analisi del fenomeno del calo demografico e delle strategie e iniziative dirette a favorire il ripopolamento delle piccole comunità. Dico ripopolamento, e non spopolamento, perché questo è l’obiettivo. Nel corso di questi ormai tre anni abbiamo avuto modo di scoprire tante realtà imprenditoriali importanti, di giovani, di donne, ma anche sindaci dinamici e consapevoli dei problemi. Il fenomeno dello spopolamento va arginato con efficacia». Perché i numeri sono già impietosi: tra 80 anni la popolazione in Sardegna si sarà ridotto a un milione di abitanti. Ne avremo perso ben 600 mila, riportandoci agli inizi degli anni ’50. Un passo indietro da evitare assolutamente”.

In chiusura del convegno sono intervenuti per un breve intervento il sindaco di Sedilo, Salvatore Pes, dove il prossimo 16 giugno ritorna Ichnos, e il presidente dell’Associazione Nino Carrus, Fausto Mura.

Nel pomeriggio, come sempre, lo spazio è stato tutto per la musica con l’esibizione di alcuni fra i migliori artisti della scena isolana, dai Cuncurdu e Tenore di Orosei a Tino Bazzoni, Bertas, Creuza de Ma, il trio composto da Vanni Masala, Daniele Cuccu e Giovanni Scanu, Tressardi, Quilio, Maria Giovanni Cherchi e i giovani Blackboard di Porto Torres.