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"Un approfondimento da parte del Ministero della Salute sulle cause della morte per setticemia della signora Erica Collu, a seguito di parto a domicilio avvenuto in provincia di Cagliari, nonche' una regolamentazione dedicata, più dettagliata e cogente, sull'intera materia del parto in casa, sono azioni non differibili, delle quali anche i ginecologi italiani condividono l'importanza e l'urgenza, anzitutto a tutela della salute delle donne e dei neonati".
Cosi' il Prof. Antonio Chiantera, Segretario Nazionale AOGOI (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani), a seguito delle interrogazioni parlamentari al ministro della Salute su questo tema. "Nel momento in cui consentiamo di eseguire a domicilio una procedura delicata come il parto - aggiunge Chiantera - non possiamo accettare che i cittadini che optino per questa possibilità ricevano minori garanzie in termini di tutela del diritto alla salute.E' quindi indispensabile che il Legislatore provveda a un'attenta regolamentazione di questa materia, ed e' auspicabile che, nelle more, il Ministero della Salute, dal punto di vista delle ispezioni e dei controlli, tratti il domicilio in cui e' avvenuto un fatto tragico alla stessa stregua di un ospedale in cui si fosse verificato un incedente dello stesso tipo: senz'altro a tutela delle donne che opteranno in futuro per un parto in casa, ma anche per raccogliere una casistica, sugli inconvenienti che possono occorrere, utile a definire disposizioni e linee guida il piu' efficaci possibili anche in termini di prevenzione".