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Healthcare personnel wearing protective suits and mask at work in the intensive care unit of the Brescia's Hospital, Italy, 19 March 2020. taly has reported at least 35,713 confirmed cases of the COVID-19 disease caused by the SARS-CoV-2 coronavirus and 2,978 deaths so far. The Mediterranean country remains in total lockdown as the pandemic disease spreads through Europe. Ansa/Filippo Venezia
Epidemia colposa e omicidio colposo plurimo. Sono i reati ipotizzati dalla Procura di Sassari nei tre avvisi di conclusione delle indagini notificati oggi a diverse figure apicali di altrettante case di riposo del Sassarese.
Le contestazioni sono relative ai decessi e ai contagi verificatisi all'interno delle strutture nel corso della prima ondata della pandemia da Covid-19.
Il procuratore Gianni Caria ha notificato i provvedimenti ai vertici della casa di riposo Villa Gardenia di Ossi, della Rsa San Nicola e dell'istituto Casa Serena, entrambi di Sassari.
A Ossi, dove si registrarono 14 decessi durante la prima ondata pandemica, sono chiamati in causa a vario titolo la rappresentante legale della cooperativa che gestisce la struttura, la persona che esercita i poteri di fatto del datore di lavoro e il responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Contestate anche varie violazioni della normativa a tutela della salute dei lavoratori.
Al San Nicola di Sassari, dove i morti furono altrettanti, finiscono nel mirino degli inquirenti con le stesse accuse e sempre a vario titolo il rappresentante legale della Segesta Gestioni Srl, il rappresentante legale della Mosaico Cooperativa Sociale onlus, il direttore sanitario e i responsabili del servizio di prevenzione e protezione della Segesta Gestioni Srl e della Mosaico Cooperativa Sociale onlus.
Per quanto riguarda Casa Serena, dove morirono in 21, sono indagati il rappresentante legale e il responsabile del servizio di prevenzione e protezione della Coopas, che aveva in appalto il servizio di assistenza.
È stata invece presentata richiesta di archiviazione per alcuni medici di base i cui i pazienti erano ricoverati nell'istituto sassarese: la loro condotta era conforme al rapporto paziente-medico di medicina generale e alle indicazioni ricevute dall'Ats. L'indagine è stata condotta dai carabinieri del Nas di Sassari in collaborazione col servizio Spresal della città.