I movimenti indipendentisti sardi si schierano col popolo catalano per il diritto all'autodeterminazione e lanciano un appello all'Unione Europea e all'Italia per una mediazione politica.

In un documento firmato da Rossomori, Sardos, Liberu, Sardegna Possibile, Sardigna natzione, Sardigna Libera, Progres, Fiu, Gentes, Comunidades e Indipendentzia Repubrica Sardigna si attacca il governo spagnolo per non aver consentito l'autodeterminazione della Catalogna.

La richiesta di autogoverno, sostenuta dalla societa' in modo pacifico e democratico e ribadita dal presidente Puigdemont - si legge nel testo -, si e' tradotta in una proposta semplice e chiara: sentire le voci di tutti i cittadini, tenere un referendum inequivoco, che consentisse ai catalani di decidere sul proprio futuro.

Il governo del Regno di Spagna ha chiuso tutte le porte a questa possibilita', trincerandosi dietro il dettato della legge e dietro le violenze della Guardia civil.

Questa chiusura categorica, e l'assenza di qualunque proposta alternativa per dare uno sbocco al conflitto, ha avuto come unico risultato quello di rafforzare l'anelito alla liberta' del popolo catalano.

Per questa strada, si e' giunti al punto piu' alto del conflitto istituzionale, che vede contrapposte due legalita': una che emana dalla legge e dai poteri costituiti e una che emana dalla sovranita' del popolo e dai poteri costituenti.

E' per questo che - ribadiscono i movimenti indipendentisti sardi - esprimiamo incondizionata solidarieta' al popolo catalano e condanniamo ogni violenza e ogni repressione.

Stiamo assistendo allo scontro finale tra un uso della legge per reprimere e zittire, e un altro per permettere di esprimersi e determinare le proprie sorti.

Sara' una lotta il cui esito verra' deciso dal popolo, e non dai governi, dai loro tribunali e dalle loro polizie.