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"Martedì 30 luglio - scrive in un comunicato stampa il Movimento Omosessuale Sardo - centinaia di persone hanno partecipato al sit-in convocato dal M.O.S. in risposta alla violenta aggressione omofoba di alcuni giorni prima avvenuta in piazza Tola a Sassari. Dei due ragazzi aggrediti uno è in prognosi riservata, per i calci in testa ricevuti, e l'altro ha il viso sfregiato dai numerosi punti occorsi per chiudere la profonda ferita che parte dalla fronte fino alla bocca. Una violenza inaudita al grido di “odiamo i froci e i negri” da parte di un gruppo di esaltati che speriamo vengano presto identificati. Esaltati che si sono sentiti legittimati dalle continue sparate razziste ed omofobe delle ultime settimane: dalle offese razziste alla ministra Kyenge da parte del vicepresidente del senato Calderoli che è ancora al suo posto, al diritto alla libera offesa di gay e lesbiche invocato dagli oppositori alla legge contro l'omo/transfobia.
La Sardegna ha visto negli ultimi anni molteplici casi di discriminazione omo/transfobica, molti dei quali sfociati in vere e proprie aggressioni ai danni delle vittime come avvenuto sabato a Sassari. Da tempo invochiamo l'estensione della legge Mancino all'orientamento sessuale e all'identità di genere, per chiarire, una volta per tutte, che l'omofobia è un crimine di odio al pari del razzismo, del sessismo e della discriminazione politica e religiosa e come tale va condannata. Richiesta fatta anche alla Regione Sardegna e a tutti i comuni del territorio, molti dei quali hanno già risposto, mentre altri non solo non si sono mai interessati dell'argomento, ma offrono il loro territorio all'organizzazione di manifestazioni cariche di odio e di violenza.
Venerdì 2 agosto, a Cargeghe, il Sardinia Reggae Festival ospiterà il cantante giamaicano Capleton, famoso in tutto il mondo più per il suo odio viscerale verso gay e lesbiche che per la qualità della sua musica. In un festival presentato come “epicentro di tolleranza, promozione delle diversità e unità” si darà grande spazio ad un “artista” che canta «sodomiti e gay, io gli sparo… whoa», oppure «brucia il gay, fai vedere il sangue al gay», e ancora, «yow, legateli e impiccateli vivi / di tutti i gay che girano qua intorno / la madre terra dice che nessuno può sopravvivere». Ma l'istigazione all'odio di Capleton non si ferma ai testi, infatti nei concerti invita il pubblico ad «ucciderli, i batty bwoy (termine dispregiativo per “gay”) devono morire, colpi di pistola sulle loro teste, chiunque voglia vederli morti, alzi le mani». Secondo gli organizzatori del Festival sardo Capleton si sarebbe impegnato, ormai da 7 anni, “ad un radicale cambiamento dei propri spettacoli”, facendo riferimento al “Reggae Compassionate Act agreement” firmato nel 2007 dallo stesso Capleton insieme a Sizzla, e Beenie man, in cui si impegnavano “a non cantare testi e suonare canzoni che incitino all’odio o alla violenza contro chiunque, di qualsivoglia comunità”. Ma dalla firma dell'accordo Capleton, Sizzla e Beenie man hanno continuato a cantare le loro hit cariche di odio e istigazione alla violenza ed all'omicidio di gay e lesbiche.
La Sardegna non ha bisogno di pseudo artisti che inneggiano all'omicidio di gay e lesbiche, per questo chiediamo al Sardinia Reggae Festival di rispettare i principi e i valori che dice di voler trasmettere nei propri concerti e di CANCELLARE immediatamente l'esibizione di Capleton. Se l'organizzazione del Festival deciderà di usare il palco del Festival per trasmettere un messaggio di odio e violenza, chiediamo al Comune di Cargeghe di ritirare immediatamente le autorizzazioni allo svolgimento della manifestazione."