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“Siamo consapevoli che in questo momento economico difficile, pastori e agricoltori sono l’anello debole della catena davanti a un incremento fuori controllo dei costi delle materie prime e dell’energia, ma non si possono addebitare a questa Giunta, e tantomeno al Presidente Solinas, le responsabilità di una crisi internazionale che ha origini lontane e si ripercuote in ogni angolo del pianeta”.
Lo afferma l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, in vista della riunione convocata per domani dalla Commissione Attività produttive del Consiglio regionale, alla quale parteciperanno anche le associazioni di categoria.
“Alla Giunta regionale – aggiunge l’assessore Murgia – stanno a cuore i problemi del sistema agropastorale, ricchezza non solo economica ma anche culturale e identitaria della Sardegna, e lo dimostrano anche le ingenti risorse messe in campo dall’inizio dell’anno: oltre 60 milioni di euro, 22 milioni e 500mila euro dei quali solo per il comparto ovicaprino, per sostenere i nostri allevatori e pastori”.
Sulla questione della ripartizione dei fondi della Politica agricola comune, l’assessore Murgia fa alcune precisazioni. “Con il nuovo riparto finanziario della nuova Pac del quinquennio 2023-2027 – sottolinea l’esponente della Giunta Solinas – il Piano strategico nazionale elaborato dal Governo nazionale ha operato una suddivisione introducendo alcuni parametri oggettivi che tengono conto delle diverse realtà territoriali. Alla Sardegna sono stati assegnati circa 820 milioni di euro, una maggiore dotazione rispetto all’importo inizialmente previsto. Non sarebbe però corretto comparare i dati di un settennio (2014-2020) con quelli di un quinquennio, cioè la nuova programmazione 2023-2027, che arriva dopo il biennio della fase transitoria 2021-2022”.
Mettendo a confronto il settennio 2014-2020 e il settennio 2021-2027 (il biennio transitorio 2021-2022 e il quinquennio della nuova programmazione 2023-2027) si ottengono questi dati: per il settennio 2014-2020 alla Regione Sardegna sono stati assegnati 1.291.510.416 euro mentre per il settennio 2021-2027 l’importo totale ammonta a 1.257.275.675 euro, una differenza di circa 34 milioni di euro, a fronte di una complessiva riduzione dei fondi Feasr a livello europeo e nazionale che quindi si ripercuote su tutte le Regioni.