Al via il prossimo 10 dicembre la seconda edizione di “Nadale in Boroneddu”, evento organizzato dall’Associazione Turistica Pro loco con il patrocinio del Comune.

I mercatini di Natale tornano protagonisti del periodo pre natalizio nel piccolo e antico paese dell’Oristanese, tra la magia delle feste e le tradizioni tipiche del territorio.

Il profumo inebriante del mirto, quello dolce del miele e le squisitezze locali, come i formaggi, i salumi e i dolci, vi accompagneranno in un viaggio che vi farà venire inevitabilmente l’acquolina in bocca e vi riporterà indietro nel tempo tra stand e affascinanti strumenti utilizzati in un tempo passato e che in pochissimi ora continuano a saper maneggiare con maestria.

L’apertura degli stand avverrà alle ore 15. Tra una bancarella e l'altra che mostreranno diverse arti, come la lavorazione del legno, un assaggio di ottimo casizolu e un sorso di mirto, sarete allietati da una magica atmosfera natalizia che sa di casa e di genuinità.

I bambini verranno intrattenuti, non solo dalle bancarelle colorate e illuminate, ma anche da un interessantissimo ed educativo laboratorio di pasta al sale e riciclo creativo.

I visitatori che faranno tappa a Boroneddu per la prima volta scopriranno con piacere i sapori indimenticabili dei cibi del luogo e conosceranno usanze e tradizioni che non devono assolutamente scomparire e che quindi è fondamentale tramandare alle nuove generazioni.

La piacevole giornata verrà conclusa a tempo di musica con i balli in piazza in compagnia del gruppo musicale Dilliriana.

Contiamo che questa edizione di “Nadale in Boroneddu” vada alla grande – afferma ai microfoni di Sardegna Live Lussorio Tratzi, presidente della Pro loco – Ogni paese del territorio circostante esporrà i propri prodotti tipici in modo che i visitatori giunti a Boroneddu possano scoprire specialità varie e differenti tra loro”.

Sarà quindi un’occasione di intrattenimento ma anche di arricchimento culturale, è nostro obiettivo mantenere vive le tradizioni sul territorio facendole conoscere ai giovani e ai giovanissimi, ma anche esportarle in altre parti della Sardegna e, perché no, anche nella Penisola e oltre” conclude Lussorio Tratzi.