E’ nato lunedì scorso, 5 febbraio, il Consorzio vini Mandrolisai Doc. L’associazione si è costituita alla presenza del notaio presso il teatro di Sorgono, dove alle 17 è avvenuta la firma dell’atto. Dopo un percorso lungo oltre due anni il consorzio vede finalmente la luce, tassello vitale per la salvaguardia e la valorizzazione del prodotto e del lavoro dei viticoltori del territorio. Il Mandrolisai è un vino la cui produzione è consentita esclusivamente nell’omonima zona, nei territori di Sorgono, Atzara, Ortueri, Meana Sardo e Samugheo. La denominazione Mandrolisai Doc è stata creata nel 1981 e comprende i vini rossi e rosati delle zone collinari della Sardegna centrale, che si basano sui tre principali vitigni sardi, di cui il Muristeddu è la varietà più significativa (le altre due sono Cannonau e Monica).

La costituzione del sodalizio è il primo grande passo, un trampolino di lancio per i professionisti del settore, adesso uniti nel comune interesse di allargare gli orizzonti. Ce lo ha spiegato bene il neopresidente del consorzio, Massimiliano Mura, Consulente del Lavoro e titolare di un'azienda agricola, ieri presente alla firma dell’atto, che si è aperto a una riflessione: “Personalmente – afferma –, con questo consorzio vorrei anche dare uno stimolo alle nuove generazioni, affinché piuttosto che abbandonare il territorio per cercare fortune altrove ritrovino nella nostra viticoltura un futuro. Questo è un territorio che sino agli anni Sessanta viveva, appunto, di viticoltura. La campagna espianti partita negli anni Ottanta ha avuto effetti disastrosi sul Mandrolisai, dove si lavoravano fino a centomila quintali di uva, contro gli ‘appena’ cinquemila di oggi”.

La realtà, prende atto Mura, è che “non si potrà più tornare a quei livelli, soprattutto per una questione di spopolamento, e quindi di mancanza della forza lavoro”. Il consorzio rappresenta un’ancora di salvezza a cui aggrapparsi: “La considero una sorta di ultima spiaggia – afferma riferendosi alla creazione di esso –, perché sarebbe un organismo tramite cui dialogare direttamente con la Regione e il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Ora come ora siamo fuori da tutto – appura –. Per noi del Mandrolisai è complicato anche, semplicemente, partecipare a un Vinitaly, perché costretti a organizzarci azienda per azienda”.

Il neopresidente ci tiene a sottolineare l’importanza del contributo dell’agenzia Laore (Agenzia per l'attuazione dei programmi regionali in campo agricolo e per lo sviluppo rurale): “Senza di loro – precisa – saremmo stati persi. Sono stati loro a spiegarci nel dettaglio tutte le procedure, facendo da collante fra le aziende. Una menzione anche al dott. Vittorio Portinari, enologo e professore all'Università degli Studi di Milano, nonché grande esperto in materia di consorizi viti-vinicoli, che ha curato la parte tecnica. Il loro contributo è stato fondamentale, in quanto esperti del settore”.

Dopo il primo grande passo, prossimo obiettivo il riconoscimento del consorzio “erga omnes”, aperto quindi a tutti i produttori, non soltanto soci: “Quello sarebbe il vero obiettivo. Non possiamo conoscere con certezza le tempistiche, ma speriamo che si concretizzi il prima possibile. A quel punto – conclude – avremmo il compito di traghettare finalmente le aziende che producono Mandrolisai nel terzo millennio”.