“Ore 08.39 ora irachena, del 12 novembre 2003, un boato e il cielo squarciato da una nuvola alta nera di fumo, nelle radio rimbalzano grida, urla poi la corsa folle verso la città e il silenzio terrificante la disperazione della ricerca, l'orrore e le tue forze si arrendono nella mente offuscata. 15 anni ma Noi non dimentichiamo mai”.

Nella base “Maestrale” di Nassirya era morto il maresciallo Silvio Olla di Sant’Antioco insieme ad altri 27 soldati italiani dopo l’esplosione di un camion bomba.

Quindici anni, quindici lunghi anni da quel terribile evento che scosse chiunque, tristezza, rabbia, dolore, lacrime, tante vite umane sacrificate. La Sardegna non dimentica. Sardegna Live dedica un servizio sulla testimonianza di un ufficiale del 151° Reggimento della Brigata Sassari che ricorda come “alla vigilia del peggior giorno che mai avrei pensato di vivere, ho ritrovato la lettera della fine del mio servizio”. La riportiamo fedelmente per mantenere vivo il ricordo delle vittime, di quelle ‘divise’ indossate e sporcate di sangue, così, brutalmente spazzate via dalla cieca violenza della guerra. Buona lettura (A.C.)

Cari amici ,

dopo tanti anni anni di servizio effettivo nell’Esercito lascio una vita lavorativa che mi ha regalato tante esperienze positive e altrettante meno.Tra tutto sono stato fortunato di aver potuto vivere una esperienza unica ed in particolare di aver potuto fare quasi sempre quanto più mi piaceva e so di essere stato privilegiato. 23 anni fa il grande Vinicio Serra mi volle all'ufficio stampa del comando militare a lui il mio pensiero di gratitudine e ai grandi del giornalismo sardo che mi presero per mano con grande discrezione e mi fecero crescere e capire cosa era il mondo dell'informazione e sono stati tanti e di loro oggi molti non ci sono più. Ho svolto un’attività con le stellette che mi ha portato più volte in terre lontane,difficili e sconosciute ma il mio lavoro nel settore della comunicazione è stato reso ancor più affascinante e gratificante per la sincera collaborazione con tanti giornalisti italiani e stranieri di carta stampata, televisiva e radiofonica, ma sopratutto vengono I giornalisti sardi che mi hanno spinto verso ulteriori percorsi. Ho imparato da tanti a conoscere e apprezzare l’Informazione quale strumento democratico ed indispensabile per far conoscere alla opinione pubblica i pregi e i difetti di noi militari, espressione degli italiani ed a cui andava detto come e perché si impegnavano le risorse dell’Italia. Ho avuto in voi un sostegno che non ho parole per descrivere ma certamente è stato fondamentale insieme al mio grande attaccamento alla Sardegna ed ai suoi valori. Pur in campi forse distinti ho sempre cercato di essere leale e corretto con tutti e ho sempre detto nei tempi e modi opportuni la verità senza mai indorare pillole o nascondere la verità e sempre rispondendo ad ogni chiamata senza mai nascondermi.La mia vita militare si è conclusa con mia gioia in questi giorni, salutato al 151° reggimento dall'affetto sincero dei soldati.e del comandante della Brigata Sassari. 

Devo essere sincero, la mia vita militare è terminata di fatto subito dopo Nassiriya. Alcuni conoscono in parte la sofferenza che negli ultimi sei anni ho dovuto sopportare ma da sardo testa dura ed ostinato ho tenuto alta la testa e me ne vado a testa alta con l’affetto di tantissimi militari che mi hanno voluto bene e me lo hanno dimostrato in tanti anni. Ho chiuso la mia carriera nella Brigata Sassari che per ogni sardo è e rappresenta molto più di un reparto militare dell’esercito e nel solco dei valori di tanti sassarini proseguirò in un impegno civile per la mia terra sarda.Non andrò a leggere i vostri articoli nella panchina del parco. A ognuno di voi il mio carissimo e affettuoso saluto ma soprattutto GRAZIE per quanto mi avete insegnato, per la vostra vicinanza e stima che mi avete riservato. Sarò sempre a disposizione per ogni evenienza ritenuta da voi utile . Un caro saluto e sempre Forza Paris
Gianfranco Scalas