PHOTO
I lavoratori dell’appalto di pulizie degli uffici del Comune e dell’Università di Cagliari, Tribunale, Autorità Portuale hanno appena scioperato perché come quasi tutti i mesi l’azienda SIS che ha gli appalti non paga gli stipendi puntuali, i lavoratori di Argea ad oggi non hanno ancora la retribuzione del mese scorso.
I sindacati hanno sollecitato la puntualità delle tredicesime per tutta risposta, l’azienda SIS ha inviato un pec con scritto che non avrebbero pagato la tredicesima entro il mese di dicembre e ad ogni buon conto ove non avvenisse il pagamento entro i primi 10 giorni di gennaio 2020, avrebbero chiesto al consorzio CNS titolare dell’appalto il pagamento in surroga.
"Più volte noi sindacati - spiega la segretaria della Fisascat-Cisl, Monica Porcedda - abbiamo chiesto di rescindere gli l’appalti a tutte le committenti, anche perché la Coop Sis non è direttamente aggiudicaria degli appalti, ma il titolare è il Consorzio Cns, appalti in proroga da diversi anni.
Le Organizzazioni sindacali Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uil-Trasporti continuano la lotta con questi lavoratori. Più volte abbiamo segnalato all’ispettorato del lavoro il mancato godimento da parte di molti lavoratori delle ferie cosa irregolare ,nella quale sarebbero potuti intervenire subito; non capiamo come mai ancora non abbiano preso provvedimenti per il rispetto delle norme sia contrattuali che di legge.
Questi sono quasi tutti lavoratori monoreddito, non riusciranno a passare, grazie a chi non ha preso in considerazione le segnalazioni ricevute, un Natale come tutti gli altri.
I loro figli non avranno neanche il piccolo pensiero che una mamma vorrebbe far trovare sotto l’albero al proprio bambino. Diciamo basta e chiediamo che i dirigenti che si occupano delle gare d’appalto, controllino e per inadempienza levino gli appalti a chi non rispetta le regole , in quanto le committenti hanno una responsabilità solidale verso questi lavoratori.
Le segretarie Monica Porcedda della Fisascat Cisl e Nella Milazzo della Filcams Cgil, sono pronte a continuare con ogni mezzo sindacale e legale a dare risposte e tutelare questi lavoratori, perché ora di dire basta e qualcuno deve prendere posizione e smetterla di girare la faccia per non vedere quanto succede a questi lavoratori, che ogni mese lottano per portare a casa quanto le spetta.