Centinaia di mezzi terresti, carri armati, navi e aerei di 23 nazioni arriveranno presto in Sardegna. Le tre forze armate italiane in campo, 10mila tra militari e civili impegnati nell'Isola che, fino alla fine di maggio, sarà nuovamente al centro delle manovre di guerra simulata.

Per questo indipendentisti e antimilitaristi sono tornati a manifestare oggi, 28 aprile, presso la base aerea di Decimonannu. "Combattiamo insieme per una Sardegna Libera", recitava lo striscione che ha aperto il corteo di protesta.

Due le esercitazioni che interesseranno i poligoni di Capo Teulada e di Quirra, la base aerea di Decimomannu e il sito di Alghero: la 'Noble Jump II 23' delle Nato, che è iniziata il 26 aprile e si protrarrà fino al 13 maggio, è la 'Joint Stars', l'esercitazione italiana interforze in programma dall'8 al 26 maggio.

L'obiettivo delle truppe Nato è quello di testare la 'Very hight readiness joint task force', la cosiddetta 'punta di lancia' dell'arsenale alleato nata nel 2014 dopo l'annessione della Crimea da parte della Russia e in corso di riorganizzazione dopo il summit di Madrid.

"L'esercitazione dimostra che la Nato è unita, pronta e disposta a difendere gli alleati: è una dimostrazione della nostra determinazione e delle nostre capacità", ha sottolineato il capitano di Marina William Urban del comando alleato di Napoli. L'obiettivo è quello di sostituire l'attuale Responce Force alleata con un nuovo modello che preveda la capacità di schierare più di 100mila soldati in un massimo di 10 giorni.

In Sardegna è arrivato anche il ministro della Difesa Guido Crosetto che, a bordo di Nave Cavour, salutarà e condividerà con tutto il personale i momenti salienti dell'esercitazione. Per l'Italia partecipano forze e personale dell'aviazione navale, reparti anfibi della brigata San Marco, incursori e subacquei del Comsubin, mezzi navali e aeromobili delle Capitanerie di Porto, mezzi e personale di Esercito, Aeronautica Militare, Carabinieri e Guardia di Finanza.

Tra dieci giorni, l'8 maggio, inizierà invece la Joint Stars che vedrà l'impiego di oltre 4.000 uomini e donne e circa 900 tra mezzi terresti, aerei e navali. E' l'esercitazione interforze più importante della Difesa, pianificata dal Comando operativo di vertice interforze, che vedrà uomini e mezzi impegnati nella simulazione di operazioni di difesa degli spazi aerei, terrestri e marittimi, nella sicurezza cibernetica e spaziale, nella difesa Nbcr e nel contrasto alle minacce derivanti dalle tecnologie più moderne utilizzate nella fabbricazione di droni sottomarini o aerei.

L'esercitazione prevede una prima risposta civile ad una crisi umanitaria e di sicurezza pubblica e una successiva risposta militare interforze e multinazionale in aderenza all'articolo 5 del trattato del Nord-Atlantico, che stabilisce il principio di difesa collettiva in caso di aggressione a uno dei Paesi alleati. Una particolare attenzione, sottolinea la Difesa, sarà poi posta alla tutela ambientale: sia durante l'esercitazione sia al termine specifiche squadre della Difesa provvederanno ad una bonifica approfondita, anche sui fondali, e ad una serie di operazioni di pulizia e ripristino.