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È la testimonianza di Svetlana, 57 anni, mamma affidataria di tre bambini portati via dalla guerra. Il giorno dello sbarco in Sardegna è anche il giorno del suo compleanno: "Grazie per l'accoglienza - spiega - i vostri sorrisi ci fanno già stare bene. Sono certa che qui i nostri bambini sono al sicuro, lontano da ogni pericolo".
Svetlana ha lasciato un'Ucraina sotto assedio delle truppe russe ma non si perde d'animo: "Sono sicura che vinceremo - ha spiegato - ma il prezzo che stiamo pagando è già troppo alto. La situazione in Ucraina è molto pesante e difficile da sopportare. Dopo l'invasione del nostro territorio nel nostro Paese ora la vita è molto dura".
Una scelta difficile e coraggiosa, quella di accompagnare i bambini in Sardegna: "In Ucraina lascio un fratello malato che non si può muovere. Ho lasciato un pezzo di cuore lì, ma era più importante essere qui a portare in salvo questi piccoli, lontano dalla guerra", ha detto ringraziando ancora per l'ospitalità dell'Isola che ha accolto circa 80 profughi, tra donne ma soprattutto bambini con la carovana dell'Unione Interparlamentare, guidata dal deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci e dal console onorario ucraino a Cagliarti Antony Grande, e altrettanti arrivati con la missione di Rete Anas Sanità Sardegna.
Tra i profughi salvati dalla missione di Cappellacci e Grande c'è anche Artiom, il baby giocatore che si allenerà con il Cagliari Calcio. Al più presto riceverà l'attrezzatura rossoblù e cercherà di dimenticare la guerra giocando a pallone. Conosce bene la serie A italiana e la Premier League: "Tifo il Manchester", spiega. Poi mostra il video e le immagini sul cellulare che lo riprendono in azione: gioca esterno sinistro, ma se la cava con tutti e due piedi.