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“Dentro un Uovo di Pasqua AIL c’è molto di più di una semplice sorpresa. C’è il sostegno alla ricerca e ad oltre 221 studi scientifici ogni anno, il finanziamento di borse studio per giovani ricercatori e di 136 Centri Ematologici in tutta Italia. Ci sono i sogni di migliaia di pazienti che tu puoi aiutarci a realizzare”.
A far proprie le parole scelte e stampate sul sito internet dell'Associazione Italiana contro Leucemie Linfomi e Miloma, ma sopratutto il messaggio di speranza dell'iniziativa benefica “Uova di Pasqua 2021” che si terrà a Cagliari per tutto questo mese di marzo 2021, anche l'assessore Alessandro Sorgia.
“Chiunque può già contribuire alla raccolta di fondi recandosi in uno dei 55 negozi aderenti delle vie del centro e con un contributo di 12 euro avrà diritto a un uovo di Pasqua e un pacco di malloreddus sardi”, ha spiegato l'esponente dell'Esecutivo cittadino, titolare delle Attività produttive incontrando i giornalisti.
E così anche in quest'occasione, il Comune scende in campo per le persone più fragili, affianco ai commercianti cagliaritani. “A loro – ha concluso Sorgia - i miei più sinceri ringraziamenti per la maturità che sanno sempre saputo dimostrare, anche nei momenti più difficili, come quello che stiamo attraversando”.
I commercianti diventano, dunque, essi stessi volontari AIL e promotori di questa raccolta solidale contro le leucemie, con lo slogan “never give up” (non mollare mai). “Lo stesso che solava ripetere Claudio Deiana, il giovane l'arbitro di Cagliari morto dopo una lunga lotta contro la malattia a nemmeno 30 anni”, ha ricordato Stefano Rolla nella doppia veste di commerciante e presidente dell'associazione Strada Facendo. E con lui Paolo Angius.
All'incontro di questa mattina di venerdì 19 marzo 2021 nella via Garibaldi, anche Renzo Pili, medico e volontario AIL Sud Sardegna, che ha tracciato il quadro di quelle che sono le attività che l'associazione sta portando avanti a livello nazionale e locale per finanziare la ricerca. E tra le numerose altre iniziative, per realizzare le case di accoglienza pensate per ospitare i pazienti non residenti che devono affrontare lunghi periodi di cura, assistiti dai propri familiari, organizzare il servizio di cure domiciliari, realizzare scuole e sale gioco in ospedale, sostenere la formazione e l'aggiornamento di medici, biologi, infermieri e tecnici di laboratorio.