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È iniziata il 21 febbraio, in occasione della Giornata Internazionale della Lingua Madre, la collaborazione tra lo Sportello Linguistico Regionale e i Mele Supermercati.
L’iniziativa darà vita a un progetto linguistico che durerà per tutto il 2016, periodo durante il quale l’ufficio regionale tradurrà in lingua sarda tutte le voci dei cartelli espositivi della catena locale di supermercati.
La collaborazione prevede anche una campagna di comunicazione allo scopo di incentivare l’uso della lingua sarda nei bambini e negli adulti.
Per i più piccoli è stato creato un poster con dei personaggi illustrati, raffiguranti frutta e verdura, che attraverso una vignetta pronunciano il proprio nome in lingua sarda, i poster saranno distribuiti a partire dal 22 febbraio presso tutti i Mele Supermercati.
La campagna sarà animata anche sul web. La pagina facebook di Mele Supermercati proporrà per una settimana ricette scritte in lingua sarda per incoraggiare il consumo della frutta e verdura nei più giovani.
La Giornata Internazionale della Lingua Madre fu indetta dall’Unesco nel 2000 con l’obiettivo di “promuovere la diversità linguistica, culturale ed il multilinguismo”, e porre al centro dell’attenzione le lingue a rischio scomparsa.
Che le lingue minoritarie navigassero in acque burrascose lo si sapeva già da qualche tempo grazie a uno studio condotto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura.
L’indagine sottolinea come ad oggi le lingue parlate in tutto il globo siano tra le 6 e 7 mila e che più del 50% di queste rischiano di svanire. Il fenomeno risulta ancora più allarmante se si considera che solo il 4% della popolazione mondiale parla il 96% di tutte le lingue esistenti. Anche la digitalizzazione gioca un ruolo fondamentale, si è calcolato che il 60% dei testi presenti sul web siano riportati in inglese rinforzando quel processo di globalizzazione linguistica che tende per sua natura a escludere le lingue minoritarie.
Il sardo come lingua minoritaria è certamente vittima di questo processo, tuttavia a guardare i dati rilasciati dalla Regione sembrerebbe godere di buona salute. Infatti nell’indagine svolta dalle università di Cagliari e Sassari risulta che a parlare correntemente la lingua locale siano il 68,4% dei sardi mentre il 29% afferma di capire correttamente sebbene non lo parli.
Questi dati potrebbero indurre un senso di tranquillità, tuttavia non si può fare a meno di notare come nella nostra quotidianità si tenda spesso a pasticciare le lingue maggioritarie della Sardegna (sardo e italiano) mescolando goffamente termini ed espressioni.
Iniziative di questo genere, che vedono il coinvolgimento di attori privati e pubblici, possono fare molto affinché la lingua sarda torni in uso in tutti gli ambiti della società.