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"Nel poligono militare di Quirra nel periodo dal 2004 al 2010 sono state fatte brillare 12 milioni di cartucce, 20 mila bombe, 12 mila razzi, 1.184 missili Milan".
Sono i numeri delle indagini disposte dalla Procura di Lanusei e riferiti oggi in aula dall'ispettore capo della Squadra Mobile di NuoroRoberto Secchi, di fronte al giudice monocratico del tribunale Lanusei, Nicole Serra, dove si celebra il processo a carico di otto militari - i comandanti Paolo Ricci, Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Valter Mauloni, Carlo Landi e i comandanti del distaccamento di Capo San Lorenzo, Gianfranco Fois e Francesco Fulvio Ragazzon - accusati di omissione aggravata di cautele contro infortuni e disastri perché non avrebbero interdetto al pubblico le zone a rischio. Una deposizione fiume, durata oltre sette ore, quella dell'ispettore Secchi, che dovrà concludere la sua ricostruzione nella prossima udienza.
Sentito come teste dei Pm Biagio Mazzeo e Daniele Loi, ha raccontato che il materiale fatto brillare in quegli anni che vanno dal 2004 al 2010 - a cui è riferita la contestazione della Procura di Lanusei - erano in larga parte residuati bellici della seconda Guerra mondiale.
L'ispettore capo ha inoltre raccontato che la Squadra Mobile nel 2011 aveva acquisito le cartelle cliniche di 167 persone che hanno contratto patologie riconducibili alle sostanze inquinanti, come il torio, presenti nell'area militare di Quirra tra Pardasdefogu e i paesi limitrofi.
"Alcune delle cartelle cliniche - ha detto - appartenevano a persone già decedute, altre sono morte in seguito e altre ancora convivono con la malattia".
La Polizia ha acquisito inoltre gli accertamenti sugli alimenti prodotti nella zona: "Gli esperti della Asl - spiegato Secchi - hanno riscontrato nei vari cibi prodotti nelle zone vicino al poligono, come carni e formaggi, sostanze tossiche nocive per l'uomo e per gli animali". L'udienza è stata aggiornata al 15 novembre.