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Grazie al 39,9 per cento dei voti, Nello Musumeci è, ufficialmente, il nuovo presidente della Regione Sicilia. Il candidato della coalizione di Centrodestra ha avuto la meglio su quello del Movimento Cinque Stelle Giancarlo Cancelleri, che si è attestato al 34,6. Più indietro Fabrizio Micari (centrosinistra) con il 18,65 e Claudio Fava (Sinistra) con il 6,1 per cento. l'indipendentista Roberto La Rosa si è fermato allo 0,7.
Tante le reazioni politiche al successo di Musumeci. Tra le tante, quella del sindaco di Cheremule e presidente dell’Unione dei Comuni del Meilogu Salvatore Masia che ha voluto esternare il suo pensiero con un post pubblicato sul suo profilo Facebook.
"Non c'è niente di strano nella vittoria di Musumeci in Sicilia – ha scritto Masia-. Se cinque anni fa Miccichè (dando Berlusconi per morto) non avesse spaccato il fronte unito del Cd, Crocetta non avrebbe mai visto nemmeno i parcheggi del palazzo della Regione siciliana (un po' come quando vinse il Cd a Sassari ma al contrario). Non c'è niente di strano nella bassa affluenza, anche nel 2012 fu sotto il 50%".
Un pensiero è andato anche al segretario del Partito Democratico Matteo Renzi: "è in difficoltà? SI. Continuare a comportarsi come se le scissioni, l'abbandono del partito da parte dei padri fondatori, l'addio del presidente del senato, il crollo dei militanti fosse un'acqua fresca non aiuta. Mi viene in mente una frase di Mentana che in occasione del referendum disse a/o di Renzi " molti nemici molto onore ma anche molti nemici pochi voti".
“Ha vinto il M5S? Sì. Ha vinto – a suo modo di vedere – perché da solo a retto il colpo ma ha vinto sopratutto perché potrà continuare a denunciare tutto ciò che va male e, sopratutto, NON dovrà amministrare la Sicilia che è peggio di Roma (e alle politiche manca poco) chi ha orecchie…”.
Un accenno anche al mancato duello in televisione tra Renzi e il candidato premier pentastellato: “Ha fatto bene di Maio ad annullare in duello Tv? Non esiste una risposta giusta. Dal punto di vista politico: per me NO. Dal punto di vista della comunicazione: eccome se Sì, non so chi lo abbia consigliato ma la mossa è da 10 e lode (ed è inutile negare che c'è qualcuno nel PD che questa leadership non la vuole, come non voleva la vittoria del si al referendum)”.
La Sicilia – ha aggiunto il primo cittadino cheremulese – non è la Sardegna ficcatevelo bene in testa e non perdete tempo in analisi sciocche, inutili e stupide. Una cosa forse ci sarà di analogo: il crollo del PD, ma non per colpa di Renzi, Berlusconi o D'Alema ma semplicemente perché ha amministrato malamente (forse anche a causa di una legge elettorale sarda penosa che ha creato un consiglio regionale frantumato). Ieri parlavo con uno "storico elettore di sinistra" che mi ha detto: "Non avrei mai pensato che questo Pigliaru riuscisse a fare peggio di Capellacci, penso che a votare non mi vedranno più". Se in Sardegna (come credo fino ad oggi) avremo le percentuali di affluenza siciliane Sassari e Cagliari da sole bastano per eleggere il Governatore”.
In conclusione, Masia ha fatto riferimento a una frase di Churchill secondo cui "gli italiani perdono le guerre come fossero partite di calcio e le partite di calcio come fossero guerre”.