Infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto.

È l'ipotesi di reato per cui la Procura di Sassari ha iscritto nel registro degli indagati la donna di Santa Maria Coghinas che il giorno dell'Epifania ha messo alla luce una bimba deceduta - questa l'ipotesi degli inquirenti - solo dopo il parto.

La gravidanza è stata portata a compimento nella fatiscente abitazione in cui la giovane mamma, 30 anni, vive con il suo compagno, un compaesano di 49 anni.

Condizioni igieniche estreme, a maggior ragione per partorire, osservano il procuratore Paolo Piras e il sostituto Maria Paola Asara. Il provvedimento nei confronti della donna è al momento un atto dovuto.

Resta, infatti, ancora da accertare se la donna fosse a conoscenza della gravidanza, ipotesi esclusa sino alla tarda mattinata di ieri, o se avesse deciso di mantenere il segreto senza dire niente neanche al compagno, per paura che i servizi sociali potessero portarle via la sua piccola creatura, dato lo stato di indigenza in cui vive la coppia.

Lunedì pomeriggio i medici legali dell'Istituto di Patologia forense dell'Università di Sassari esamineranno il corpo della bimba deceduta prima che nella casa "tugurio" arrivassero i soccorsi e i sanitari.

Dall'esame autoptico su quella creatura di quasi due chili ci si aspetta qualche risposta più precisa sul reale andamento dei fatti.