"Facendo seguito alle precedenti comunicazioni, rimaste senza risposta, la Regione Sardegna diffida il presidente del Consiglio dei Ministri dal consentire il transito di armi chimiche siriane presso i nostri porti o nel territorio dell'isola".

Inizia così il telegramma di diffida inviato dal presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, al premier Enrico Letta contro il possibile transito delle armi chimiche siriane in terra sarda. "Respingiamo con profondo sdegno - ha aggiunto Cappellacci - la condotta di un Governo che mentre cura con zelo i propri rapporti sul piano internazionale è incapace di tenere unita la compagine sociale interna dello Stato, abdicando al proprio compito, tradendo gli impegni assunti e programmando l'ennesimo sopruso nei confronti di una comunità che rivendica la propria Autonomia''. '

'Stigmatizziamo - prosegue Cappellacci - il becero automatismo secondo il quale ogni volta che c'e' un carico scomodo la nostra isola viene indicata tra le prime destinazioni possibili. La Sardegna - sottolinea il presidente - non e' la pattumiera ne' la Caienna ne' il ripostiglio d'Italia. E' una terra antica, fiera delle sue tradizioni, con un patrimonio ambientale da preservare e da consegnare alle future generazioni. Si sottolinea altresi' il danno che potrebbe derivare alle nostre imprese, in particolare a quelle turistiche, dalla diffusione della notizia del passaggio delle armi chimiche siriane. Ogni eventuale iniziativa condotta in spregio alla volonta' del popolo sardo - conclude il presidente - sara' seguita dalle azioni che il caso richiede sia sul piano politico che su quello giurisdizionale".