Una cinquantina di soci, ma ora, ai tempi del Coronavirus, (per i corsi in stand by dei nuovi allievi-volontari per questioni precauzionali legati alla pandemia) sono una ventina gli operatori che 7 giorni su 7 garantiscono interventi in emergenza 118. Misericordia, dal latino “miseris-cor-dare” ovvero dare il cuore ai miseri: lo sa bene Paola Fadda soccorritrice/capo turno, vice presidente della Confraternita Misericordia di Quartu Sant’Elena, associazione di volontariato che ha sede in via San’Antonio impegnata dal Marzo 2005 nei servizio di emergenza-urgenza 118 e non solo, ma che punta i riflettori e attenzione ai bisogni della comunità, attraverso assistenza e servizi sociali.

“In questa grande emergenza Covid19, noi come Misericordia con i nostri volontari – spiega Paola Fadda - continuiamo, nonostante le mille difficoltà ogni giorno, ad essere presenti e impegnati per qualsiasi necessità del nostro territorio e dei nostri concittadini. Spesso ci chiedono “ma non hai paura? Chi ve lo fa fare?” la risposta è sì, la paura c’è, ma andrebbe contro i valori morali dei nostri volontari voltare le spalle ai bisogni del prossimo, sarebbe impossibile restare indifferenti, mentre l’Italia intera è coinvolta in questa guerra contro un nemico invisibile”.

“Quando il telefono squilla e ci chiamano per un sospetto Covid-19 – prosegue la volontaria - le emozioni ma anche le normalissime paure sono indescrivibili e uniche per ognuno di noi. Ogni protocollo di vestizione con i rispetti d.p.i dev’essere perfetto e l’adrenalina sale al massimo;  la tua bella divisa giallo-ciano è coperta da una tuta bianca di biocontenimento e nonostante il nostro viso sia coperto da mascherine e visiere, noi riusciamo a leggere la paura nello sguardo dell’altro.  Ma, nonostante tutto la voglia di aiutare il prossimo supera ogni paura. Noi,  Confraternita della Misericordia di Quartu Sant’Elena, c’eravamo, ci siamo e ci saremo”.