"Non chiamatela festa". Con questo titolo, le associazioni Luna & Sole, Penelope Sardegna e Volontariato Francescano Solidale hanno organizzato una riunione “statica”, regolarmente autorizzata dalle autorità di Polizia, dalle ore 11 alle 12 sotto i portici del Consiglio regionale della Sardegna in via Roma, a Cagliari. La pubblica riunione aveva lo scopo di sottolineare come, 16 femminicidi solo in questo primo scorcio di anno non possono giustificare dei festeggiamenti.

Gli uomini presenti con guanti insanguinati e mimose sporche di sangue all’occhiello hanno scandito slogan come “Donna, la tua Libertà mi rende Libero” e ancora “La passività non è l’essenza della femminilità ma l’effetto dell’oppressione”. Presenti diversi professionisti, psichiatri, psicologi, psicoterapeuti, avvocati, donne maltrattate, le mamme coraggio di Penelope Sardegna e politici regionali e comunali come Marta Cillocu, consigliera comunale, Francesca Ghirra  e Laura Caddeo della Regione Sardegna ed il consigliere comunale Marco Benucci.

L’avvocato Gianfranco Piscitelli, presidente di Penelope Sardegna e vice presidente delle altre due associazioni, ha voluto sottolineare l’emergenza che stiamo vivendo per ciò che attiene alla violenza di genere: “Assistiamo ad ogni genere di violenza, fisica, assistita e quella ancor più subdola e lacerante rappresentata da quella psicologica. Le autorità e la giustizia sono oggi più vicine al problema per tempestività ed attenzione dettata anche dal novello codice rosso che ha reso più veloci gli interventi di protezione: ma c’è ancora molto da fare in formazione e prevenzione", ha detto. 

"Una donna che denuncia e si ribella non va lasciata sola, perché spesso ha subito per proteggere anche i suoi figli ed è naturale che si preoccupi del 'dopo denuncia'. Le nostre associazioni - spiega - sono in stretta simbiosi perché spesso un caso di scomparsa si è evoluto in femminicidio, e per noi prevenire e formare alla non violenza è importante sin dalla scuola".