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woman with protective face mask on the ferry
F.D. è una solare ragazza 41enne che, dopo aver affrontato con forza e pazienza alcuni, per non dire tanti, problemi di salute negli ultimi anni, ha subìto una beffa proprio in nome di alcune terapie mediche che è andata a fare nel Lazio: partita per stare meglio, si ritrova bloccata senza poter tornare a casa sua, a Sassari, perché non vaccinata.
Sardegna Live ha immediatamente accolto la sua segnalazione disperata perché, come la protagonista di questa disavventura dice: “Sono sicura che siamo in tanti in questa assurda e surreale situazione, abbiamo il tampone negativo, fateci tornare a casa! Solo la Sardegna ha questo problema!”
E infatti siete davvero in tanti, cara F.D.! A te cosa è capitato?
“Innanzitutto grazie a Sardegna Live per aver accolto il mio grido di disperazione. Racconto la mia vicenda in primis perché voglio tornare a casa mia e poi perché ciò che mi è successo non ricapiti più a nessuno perché è veramente una situazione tragicomica! Io sono arrivata nel Lazio in dicembre con tampone negativo, non sono vaccinata contro il Covid, non perché sia no vax ma perché, viste le varie patologie che ho e i farmaci che attualmente sto assumendo, preferisco fare accertamenti prima di vaccinarmi. I tempi burocratici per fare tutti questi accertamenti sono lenti, come sappiamo tutti, e io, che al momento sono disoccupata, non posso permettermi di andare a fare tutte le visite a pagamento. Comunque sono nel Lazio per un intervento odontoiatrico che ho effettuato l’8 gennaio. Io ho in questo momento i fogli in mano della Regione Lazio con su scritto che il Ministero della Salute, il 9 gennaio, emanava, secondo l’articolo 2, che chiunque potesse rientrare in Sardegna, Regione Statuto speciale, fino al 10 febbraio solo con tampone negativo, senza Green pass, quindi ero tranquilla”.
Poi cosa è cambiato?
“Improvvisamente, l’11 gennaio la tabella azzurra sul sito del Governo non cita più in questo articolo le Regioni a Statuto speciale, ma solo le isole minori, quindi la Sardegna non era più compresa. Io ho tolto i punti il 17 gennaio e il 18 avrei dovuto prendere la nave per tornare a casa mia a Sassari. In quel momento è iniziata la mia odissea di telefonate, prima alla Regione Sardegna, poi l’Ats e la Protezione Civile. Dalla Direzione generale della Presidenza Sardegna mi hanno messo in contatto con Margherita, gentilissima, che mi ha mandato alcuni fascicoli del Ministero della Salute e mi ha detto di fare un tampone molecolare o un antigenico assicurandomi che con quei documenti mi avrebbero fatto rientrare”.
Quindi qual è stato il problema?
“Ho chiamato la Capitaneria di Porto e mi hanno detto che non avrebbero potuto farmi rientrare perché la nuova tabella aggiornata l’11 gennaio non prevedeva più nell’articolo 2 il rientro nelle isole maggiori con solo tampone. Vado a vedere ed effettivamente era così. Chiamo allora Palazzo Chigi, dove mi fanno in primis una lunga predica sul vaccino, e mi dicono che dovrebbe essere il Presidente della Regione Sardegna Christian Solinas a fare qualcosa per far rientrare i cittadini sardi nella propria regione. Chiamo allora la sede della Regione a Cagliari, dove mi dicono che è la Regione Lazio che deve fare qualcosa perché è da qui che devo partire. Dalla Presidenza della Regione Lazio mi dicono che la questione è nazionale, non regionale, e che quindi non possono fare niente”.
Un problema senza soluzione insomma..
“La soluzione più plausibile sarebbe che Solinas scrivesse al Governo chiedendo che i sardi possano tornare in Sardegna, come ha fatto il Presidente della Sicilia per tutelare i cittadini siciliani. Comunque, visto che con Solinas non sono riuscita a mettermi in contatto, chiamo il Ministero della Salute dove mi dicono di esporre il mio problema a Mario Draghi. Ho parlato anche con amici Carabinieri dicendo loro che mi sarei piazzata al porto di Civitavecchia in attesa che qualcosa sarebbe successo. Mi hanno detto che, oltre a non risolvere nulla, avrei pure rischiato una denuncia per danni ai trasporti pubblici”.
Ma, visto che hai dei problemi di salute, non potresti presentare dei certificati che attestino che non puoi fare il vaccino?
“Io li ho! Possiedo un certificato del mio medico di base in cui c’è scritto che l’infezione da Covid che ho avuto l’anno scorso mi ha lasciato strascichi e, visto che avevo già da prima i polmoni danneggiati a causa di un’infezione polmonare, anche lui mi consiglia di aspettare per fare le vaccinazioni. Oltre al fatto che ho subito diverse operazioni e sto assumendo diversi farmaci, non posso sovraccaricare il mio organismo pure con il vaccino. Prima devo fare diversi accertamenti. Un’altra beffa è che sono stata operata al piede e sarebbe dovuto venire il chirurgo da Padova nel Lazio per visitarmi, ma non è potuto venire perché, causa Covid, è tutto fermo. E io sono venuta qui anche per questa visita, e sono bloccata. Comunque alla fine, disperata, mi sono permessa di scrivere a Desiree Manca, che mi ha risposto subito”.
Quale è stata la risposta?
“Mi ha detto che stanno facendo tutto il possibile per farmi rientrare in Sardegna, e di restare dove sono, senza farmi i 120 chilometri per arrivare a Civitavecchia perché, anche secondo lei, non risolverei nulla e complicherei le cose. Lei è stata molto gentile, ma in generale ogni persona che mi ha risposto al telefono, soprattutto qui nel Lazio, mi ha fatto la predica sui vaccini, non ne potevo più, io non mi devo vergognare di non essere ancora vaccinata perché ho dei problemi di salute e poi è assurdo che dalla Lombardia si possa arrivare in Calabria senza Green pass mentre in Sardegna no, io ho la mia macchina ma devo per forza prendere la nave, devo mettere un avvocato per tornare a casa mia? Con il tampone negativo? Roba da pazzi!! Questo danno mi sta arrecando ulteriori danni fisici, come il piede che peggiora, e in più quelli psicologici da preoccupazioni e stress perché non posso tornare a casa”.
Attendiamo risposte dalla Regione Sardegna allora e speriamo, e CONTIAMO, che F.D., e tutti quelli nella sua situazione, riescano a tornare a casa, perché la situazione è veramente assurda.