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Una simpatia travolgente e gli occhi di chi ne ha passate tante nella sua vita: Sergio Ruiu, 72 anni, originario di Ossi, è l’attivissimo vice presidente dell’Avis di Nulvi, sezione che lo ha “adottato” nel 1985 e da cui non si è più staccato, anzi! Quando si parla dell’Avis di Nulvi viene in mente proprio lui che, con 140 donazioni dal 1973 al 2009, quando ha dovuto interrompere per un infarto, è diventato, oltre che vice presidente, il fotografo e l’anima della sezione.
Sergio, ora in pensione, organizza le giornate di donazione, gli eventi, va ad ogni riunione e spiega agli altri, con le sue dolcissime parole e il cuore in mano, quanto sia importante donare, sia per sé stessi che per il prossimo.
Sardegna Live lo ha incontrato e lui ci ha raccontato la sua bellissima storia.
“Quando ero militare a Chioggia diffidavo moltissimo della donazione del sangue, mi faceva paura perché i pregiudizi di quegli anni erano tanti. Si diceva che il sangue venisse venduto o chissà che altra fine avrebbe fatto. Finchè, quando avevo 23 anni nel 1973, e lavoravo a Porto Torres, mentre chattavo con il baracchino (e ci spiega cosa volesse dire allora “chattare” sorridendo), c’è stata un’interruzione in radio per comunicare un brutto incidente proprio a Porto Torres”.
“Un medico di Sassari, chiacchierando con me, con una scusa mi ha accompagnato in ospedale e lì, con un piccolo inganno, mi ha prelevato il sangue per vedere a che gruppo sanguigno appartenessi”.
E con gli occhi che si illuminano racconta: “Mi spiegò che un ingegnere si trovava in rianimazione proprio a causa di quell’incidente accaduto poco prima e che il mio sangue gli avrebbe salvato la vita. Così feci la mia prima donazione con una trasfusione diretta”.
"Con un bellissimo discorso, il medico mi convinse che la donazione del sangue fosse sicura, che avrei dovuto togliermi dalla testa tutti i pregiudizi e che tante persone ne avevano necessità, si tratta si un gesto molto importante che salva le vite! Da allora cerco di trasmettere questo concetto a tutti e donavo regolarmente ogni 90 giorni”.
Però, sapendo la diffidenza che c’era ancora tra le persone nei confronti dell’Avis, Sergio decise di fondare un gruppo di donazione del sangue anonimo: “Abbiamo formato un gruppo molto solido e coeso con il Gruppo Scout di San Vincenzo: il parroco del paese ci segnalava le persone che necessitavano di sangue e noi donavamo”.
Ma non solo: “Facevo parte anche del Gruppo Petrolchimico di donazione di Porto Torres, finché nel 1983 ricevetti una medaglia d’argento per le donazioni effettuate”.
Nello stesso anno, Sergio si avvicinò molto al presidente di allora dell’Avis di Nulvi e nel 1985 entrò nel direttivo della sezione, dove si trova tutt’ora nelle vesti di vice presidente e di anima della sezione.
“Ho ricevuto tanti riconoscimenti e medaglie, ma io facevo le donazioni sempre e solo con il cuore, finché nel 2009 purtroppo ebbi un infarto e i medici mi sconsigliarono di continuare a donare”.
La vicinanza di Sergio all’Avis però non è mai scemata, anzi, ora invita tutti a donare spiegando quanto sia importante e ha creato un logo bellissimo con delle foglie di vite con la frase “Non farle seccare, vieni a donare la linfa vitale”.
La sezione Avis di Nulvi oggi conta 150 soci, lo scorso anno ha festeggiato i suoi 40 anni di attività e tutt’ora, soprattutto proprio grazie al carissimo Sergio, è una delle sezioni più attive della provincia.
L’ultimo progetto da realizzare a breve è una giornata Plastic Free con i ragazzi delle scuole, ma periodicamente collabora con l’Ail attraverso la vendita di azalee, uova di Pasqua ecc..
Ben 11 donatori soci della sezione di Nulvi hanno ricevuto la medaglia d’oro per le donazioni.