Da giorni la Questura di Nuoro accoglie una madre nigeriana di 26 anni con tre figli piccoli, attivando ogni canale assistenziale possibile, ma nonostante tutto trovandosi di fronte a un muro di risposte negative.

Nell'operazione di solidarietà si sono prodigati tutti i poliziotti della Questura nuorese a partire dal nuovo vicario sino all'ultimo agente, ma non essendo riusciti a trovare soluzioni definitive, se non quello della Croce rossa provinciale, il Siulp territoriale (sindacato italiano unitario lavoratori di Polizia) lancia un appello a tutte le associazioni dell'isola affinché si ottenga un segnale positivo ed immediato.

"La giovane madre con i suoi piccoli - scrivono gli agenti del sindacato in un comunicato - non può alloggiare in Questura e ha perciò necessità di trovare subito una sistemazione". La donna si è presentata solo pochi giorni fa alla Questura di Nuoro, ma la sua situazione va avanti da due mesi: "Il marito della donna era partito in Nigeria per il rinnovo del suo permesso di soggiorno italiano- scrivono i rappresentanti del Siulp - ed è lì che è iniziata l'odissea: durante il viaggio di ritorno l'uomo viene trattenuto in uno scalo in Marocco col sospetto di detenere un permesso di soggiorno italiano fasullo".

La Questura di Nuoro si sta attivando anche presso l'ambasciata per sollecitare il rientro dell'uomo ma ancora non si è riusciti ad avere un contatto.