"Ritirate e controllate gli avvisi di pagamento della nuova Tari". A chiederlo le associazioni Adiconsum, Adoc, Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato, Apan e Legaccop del nuorese al Comune di Nuoro dopo la rivolta dei cittadini del capoluogo barbaricino per le bollette troppo salate della tassa sui rifiuti in città.

Secondo le associazioni "le bollette inviate alle famiglie dal Comune di Nuoro sono un sopruso senza precedenti che nei casi migliori raddoppia le cifre già elevate pagate lo scorso anno".

"Innanzitutto – affermano le associazioni - c'è la poca trasparenza nella determinazione delle tariffe. Si fanno pagare costi che sono a venire (spese per l'appalto del servizio), ammortamenti per mutui non identificati nel loro ammontare, costi per gestione di servizi mai entrati in funzione e quanto altro già contestato dalle Associazioni con ricorso al Tar contro il Comune di Nuoro sulle tariffe Tares approvate nel 2013".

Tutto questo, pare, per una serie di "distrazioni" nella ripartizione dei costi fra le quali "la più impattante in negativo sulle tariffe è nel numero dei nuclei familiari che l'ufficio tributi ha posto in numero di 13.687, mentre all'ufficio anagrafe risultano 15.311". "E' evidente che la ripartizione su oltre 15mila nuclei familiari -rimarcano le associazioni - avrebbe ridotto il costo". Per questo e per le "tante altre incongruenze presenti nel calcolo in un momento di grande disagio economico per cittadini e imprese nuoresi", le associazioni di categoria esortano i cittadini di non pagare la Tari, perché nel frattempo verranno organizzate una serie di azioni contro il Comune.