Su proposta dell'assessore alla cultura Sebastian Cocco, il Comune di Nuoro aderirà, in virtù di una delibera adottata stamattina, alla rete delle "Città della Cultura", promossa dalla Promo P.A. Fondazione.

Questa istituzione ha lo scopo di promuovere la programmazione strategica della cultura delle città connesse, attraverso lo scambio di buone pratiche sulla valorizzazione dei beni culturali e il turismo ad essi collegato. 

L’amministrazione Soddu ha risposto positivamente all’invito di adesione alla rete che comprende alcuni importanti centri della Sardegna come Alghero e Sassari e importanti città d’arte italiane come Firenze, Genova, Lucca, Perugia e Matera . 

Soddisfatto l’assessore Sebastian Cocco: “L’adesione di Nuoro alla rete delle città della cultura è un salto di qualità importante per la nostra città che d’ora in avanti potrà lavorare in connessione con le più importanti realtà italiane in ambito culturale. Per noi una grande occasione per apprendere ed essere, al tempo stesso, promotori di buone pratiche volte a riconoscere a Nuoro il ruolo e la visibilità che merita e che finora non ha ancora avuto. 

L'adesione alla Rete è uno dei tanti tasselli del mosaico che stiamo intessendo in funzione della candidatura di Nuoro a Capitale Europea della Cultura, un orizzonte ambizioso al quale crediamo sempre fermamente. 

“Fanno sorridere dunque – conclude Cocco – gli starnazzi di chi in passato ha avuto un approccio alla Cultura approssimativo e mediocre e che si chiede le ragioni della mancata adesione a Monumenti Aperti. Questa manifestazione, di valenza fondamentalmente solo regionale, richiedeva una cospicua quota di adesione (circa 5 mila euro circa), che questa giunta ha deciso semmai di impiegare nei monumenti chiusi che la precedente amministrazione ha lasciato in eredità. Costoro vorrebbero fare  dimenticare la duplice  figuraccia che hanno fatto fare alla città nel 2015: il Tribu, unico museo comunale, chiuso e la confusione del logo della città di Nuoro con quello del Comune di Olbia. Sono pertanto ben lontano dalla cattedrale dalla quale vorrebbero dare lezioni di buona amministrazione.”