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La Polizia Postale e delle Comunicazioni ha denunciato una donna di 64 anni residente nel comune di Napoli e un uomo di 47 residente in provincia di Catanzaro perché accusati del reato di estorsione in concorso.
L’attività investigativa condotta dagli specialisti della Sezione Polizia Postale di Nuoro ha tratto origine dalla denuncia sporta nel mese di marzo scorso da una donna di 49 anni, residente in provincia di Nuoro, che si era rivolta per ragioni sentimentali, tramite il social Facebook, ad una cartomante “Mariana Chiaroveggente”.
La stessa cartomante, ha spiegato la Polizia, ha riferito alla vittima che, per far riavvicinare la persona amata, avrebbe dovuto eseguire un rituale magico e, pertanto, le ha chiesto di inviarle un video nel quale si sarebbe dovuta mostrare completamente nuda nell’atto di fare una doccia “purificatrice”. La “maga”, inoltre, le ha chiesto i suoi dati personali corredati da una fotografia, nonché di eseguire due ricariche da 50 euro ciascuna a favore di una carta di credito ricaricabile a lei intestata.
Eseguite le due ricariche e le istruzioni della “chiaroveggente”, la parte lesa ha ricevuto dopo pochi giorni un messaggio, tramite WhatsApp, da un account risultato poi associato al secondo indagato, con il quale le si comunicava il rinvenimento di un cellulare contenente il video che la riprendeva nuda sotto la doccia e che avrebbe dovuto pagare la somma di 500 euro per evitare che fosse condiviso ai suoi contatti Facebook.
La vittima, preoccupata delle possibili ripercussioni, pur accondiscendendo alla richiesta estorsiva, ha continuato tuttavia a ricevere altre richieste di danaro anche attraverso utenze telefoniche estere.
Dall’analisi delle liste movimenti delle due carte ricaricabili oggetto d’indagine è risultato che effettivamente erano presenti le operazioni di ricarica effettuate dalla vittima, e che una delle due carte, quella attivata dalla donna, veniva utilizzata negli stati africani del Benin e del Togo per eseguire pagamenti Pos a fronte di numerose altre ricariche in entrata provenienti presumibilmente da altre vittime, fatti che fanno presumere che gli indagati siano in contatto con organizzazioni subsahariane operanti nel settore delle estorsioni esoteriche e delle truffe sentimentali.
Entrambe le carte sono state bloccate, così come le somme su esse giacenti, permettendo il recupero dell’intero importo versato dalla denunciante.
Le successive perquisizioni, delegate dalla Procura della Repubblica di Nuoro che ha coordinato le indagini, eseguite da personale della Polizia Postale dei Compartimenti di Napoli e Reggio Calabria, alla fine del mese di maggio scorso, hanno consentito di rinvenire numerose altre carte di credito ricaricabili sulle quali sono in corso ulteriori accertamenti volti a identificare altre vittime e altri complici.