IsReal, il festival del cinema del reale entra nel vivo.

Stasera, martedì 6 giugno, alle 19, con la cerimonia di inaugurazione e la proiezione della prima pellicola delle diciannove previste, prende il via l’ottava edizione del festival, organizzato dall’ISRE (Istituto Superiore Regionale Etnografico) con il contributo di Fondazione di Sardegna e Fondazione Sardegna Film Commission.

Saranno sei giorni di incontri, proiezioni, dibattiti e approfondimenti fino a domenica 11 giugno, quando verranno svelati dalla giuria i vincitori delle due sezioni: il “concorso internazionale” e gli “scenari sardi”.

IsReal è sempre più un festival internazionale realizzato da un team di lavoro professionalizzato e integrato con la direzione artistica e con la struttura organizzativa dell’Istituto, ricco di contenuti e di tematiche proprie della cinematografia moderna che non si dimentica dei luoghi che lo ospitano e di una generazione di registi sardi che continuano a scrivere pagine importanti nella produzione filmica e documentaristica.

La Sardegna, sempre più luogo di indagine e confronto, si configura come polo attrattivo intorno al quale gravitano opere di spiccato afflato creativo, per offrire il racconto di un mondo che oggi solo il cinema del reale sa rendere in maniera così viva.

“Con questa edizione si vuole coinvolgere e rendere protagonisti i territori e le comunità” afferma il presidente dell’ISRE Stefano Lavra “i registi e le registe hanno scelto tematiche dalla forte valenza ambientale e sociale, per questo motivo i sindaci, gli amministratori e le comunità sono state invitate a partecipare alle sei giornate di Festival. Sarà ben rappresentato l’elemento demo-socio-antropologico, di rilevante importanza nei processi di ricerca culturale, per dare vita a un’occasione di condivisione e partecipazione attiva. La rilevanza dei temi trattati in questa edizione pone al centro della riflessione il rapporto tra le persone e l’ambiente, tematica quanto mai attuale e di primaria importanza nella consapevolezza degli equilibri e delle relazioni”.

Alle 19 la cerimonia di inaugurazione e il primo film del concorso internazionale: A los libros y a las mujeres canto di Maria Elorza (Spagna, 2022, 72’). Opera prima della regista spagnola dal sangue sardo (madre di Samugheo) tra film saggio e ritratto collettivo, è un appassionato e libero omaggio alle donne e al gesto rivoluzionario della lettura, che si addentra nello spazio intimo delle librerie domestiche.

Il documentario è un’esplorazione. Succede anche con i libri, quando uno ti porta a un altro, che ti porta a un altro, che ti porta a un altro, finché insieme conquistano il tuo pensiero, la tua casa, la tua vita. Quanto bisogna amare i libri per morire schiacciati da essi? Come nasce quell'amore? Come si sviluppa e dura nel tempo? Elorza indaga tutto questo in un documentario bello, elegante e sorridente.

Il titolo parafrasa il primo verso dell'Eneide: "Alle armi e agli uomini io canto". Qui le protagoniste sono donne e la prima di loro è Tonina Deias, la madre sarda, di Samugheo, della regista. È stata la sopravvissuta alla valanga letteraria e il filo conduttore del film.

Lei e Maria parlano nella sua lingua madre (mai detta meglio) per registrare la voce fuori campo.

Un modo efficace per sottolineare l'importanza della voce e della narrazione orale, ma anche per la musicalità indiscussa che ha la lingua italiana. Il resto del cast è composto da tre amiche di sua madre (Loreto, Wal e Viki ) e sua sorella Anne.

Ognuna con la sua storia, tutte accomunati dalla passione letteraria. Una passione che non è feticista. Sebbene i libri abbiano segnato la loro vita, non cercano di accumularli senza ulteriori indugi. L'importante non è l'oggetto. “Il film parla di letteratura oltre la letteratura ”, ha detto Elorza oggi a Nuoro per la proiezione nella giornata di apertura del festival.

Tonina, mentre stira, ricorda una poesia popolare su una giumenta grigia che una sua zia le recitava da bambina, in Sardegna. Quella zia, che riusciva a malapena ad andare a scuola, stava trasmettendo un tesoro culturale alla donna che, molti anni dopo, sarebbe potuta morire tra una valanga di libri. In questa connessione tra donne, nel tempo, sta il germe del documentario.

“Il film è anche il ritratto di una generazione e, attraverso di essa, di un pezzo della storia recente di questo Paese”, spiega Elorza.

“È un film che siamo felicissimi di poter presentare a Nuoro in prima nazionale” ha detto il direttore artistico di IsReal Alessandro Stellino “perché rappresenta al meglio uno dei temi portanti dell’edizione di quest’anno: quello della tradizione intesa come passaggio di consegne, trasmissione di sapere, un concetto vitale per la sopravvivenza delle culture. Non è un caso che l’autrice del film sia una donna e che in esso abbia larga parte sua madre: è proprio l’elemento femminile a configurarsi come creativo e procreativo, perché la donna consegna al mondo nuova vita. Stiamo vivendo un periodo di grande cambiamento in questo senso ed è importante che anche IsReal ne renda conto”.

La regista sarà presente in sala per incontrare il pubblico in occasione della proiezione.

IsReal – Festival di Cinema del Reale è organizzato dall’ISRE, il cui Consiglio di amministrazione è composto dal presidente Stefano Lavra, dal sindaco di Nuoro Andrea Soddu e da Giuseppe Marco Dessena.  La direzione generale dell’Istituto è affidata a Marcello Mele, la direzione del servizio tecnico scientifico a Marco Efisio Mulas.