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A parlare oggi in aula, con un’arringa di due ore, sono stati gli avvocati della difesa, Gianfranco Mattana e Luca Pennisi, che hanno cercato di smontare la tesi accusatoria del pm Giorgio Bocciarelli e quindi di convincere il collegio dei giudici di Nuoro, presieduto da Giorgio Cannas, dell’innocenza di Cadeddu.
Nell'udienza scorsa il magistrato, dopo aver riqualificato il reato in tentate molestie, aveva sollecitato 8 mesi di carcere per Cadeddu ritenendo credibili le testimonianze della vittima e di un'altra dipendente presente nel bar al momento del fatto contestato, il 24 maggio del 2017.
"Le dichiarazioni della parte offesa non hanno trovato riscontro negli altri testi escussi - hanno invece rimarcato i difensori dell'imputato - La denuncia voleva colpire Cadeddu perché aveva annunciato alla giovane, e poi posto in essere, il suo licenziamento. In realtà si trattava della mancata riconferma del periodo di prova, motivata dall"incapacità lavorativa e dalla scarsa professionalità della donna".
Opposta invece la ricostruzione del pm, secondo il quale la vittima, dopo le presunte molestie nel magazzino da parte del suo datore di lavoro, era scesa al piano di sotto e aveva raccontato tutto alla collega che era al bancone del bar. Collega che ha confermato in aula lo stato di "alterazione " e le parole della vittima. Secondo la teste la ragazza era "agitata e scossa" e le aveva raccontato che Cadeddu aveva tentato di baciarla dicendole che "voleva andare a riposare con lei".
Durante l'udienza precedente il pm ha trasmesso in Procura, ravvisando il reato di falsa testimonianza, gli atti relativi alla 'difesa' in aula della figlia dell'imputato. Il processo è stato aggiornato al 12 maggio: parlerà l'avvocato Adriano Catte che tutela la vittima poi, dopo le eventuali repliche, è attesa anche la sentenza.