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“La bomba ecologica innescata dall’alluvione sta per scoppiare”.
L’assessore all’ambiente della Provincia di Nuoro, Marco Murgia, delegato per le emergenze ambientali del dopo alluvione, ripropone l’allarme lanciato due mesi fa dal Presidente della Provincia Roberto Deriu.
“Il Bacino del Rio Posada è infatti prossimo a trasformarsi in una fogna a cielo aperto. Questo perché – spiega l’assessore Murgia – il depuratore di Bitti-Lula-Onanì e quello di Torpè non sono utilizzabili e dunque i reflui arrivano senza filtri, nel primo caso, nel Rio Mannu, che poi si immette nel Rio Posada, e, nel secondo caso, direttamente nel Rio Posada. Fino ad ora la diluizione causata dalle piogge è riuscita a limitare l’impatto ambientale causato dal non utilizzo dei depuratori, ma con la stagione secca e con gli ulteriori carichi che si creeranno durante l’estate con l’arrivo dei turisti la situazione diventerà non più sostenibile soprattutto nelle zone più vicine alla foce del Rio Posada.
Situazione resa ancor più grave dal fatto che vicino a Posada non può essere utilizzata per i danneggiamenti dell'alluvione una parte della rete fognaria. Le nostra richieste di intervento – prosegue l’assessore Murgia – inviate al Commissario Delegato per l’emergenza alluvione in Sardegna, Giorgio Cicalò, e poi ai vertici dell’ATO e di Abbanoa non hanno trovato risposta: non c’è stato comunicato niente riguardo il crono programma e la natura degli interventi di ripristino e nessun lavoro è stato avviato. La situazione è grave anche a Nuoro dove non sta funzionando l’impianto di sollevamento di Tanca ‘e S’ena con conseguente scarico dei reflui non depurati nel Rio Su Grumene e quindi nel fiume Cedrino. Già due mesi fa, nell'incontro in Provincia al Tavolo della ricostruzione – dichiara l’assessore Murgia – il Presidente della Provincia di Nuoro Roberto Deriu aveva sollecitato un intervento immediato per evitare che il non utilizzo dei depuratori si trasformasse in emergenza ambientale: ora non si può più attendere e siamo pronti a diffidare Abbanoa dall’ andare avanti con gli scarichi anche per la mancata comunicazione da parte del gestore dei servizi idrici integrati degli elementi indispensabili per la definizione dell' autorizzazione provvisoria allo scarico".