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Questa mattina a Nuoro, alla presenza del sindaco Andrea Soddu, e la partecipazione di alcuni consiglieri regionali espressi dal Nuorese (tutti invitati appositamente per l'occasione – Roberto Deriu, Pierluigi Saiu e Daniele Cocco, quest'ultimo, pur non essendo consigliere eletto nel Collegio del Nuorese, è da sempre coinvolto nelle questioni della sanità locale) – si è parlato di RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) nel Nuorese e del ruolo centrale che ha l'Ospedale San Francesco nel progetto strategico aziendale.
Per l'occasione il Direttore Generale dell'Azienda Socio Sanitaria Locale n. 3 di Nuoro, Paolo Cannas, ha comunicato ai presenti di aver avviato formalmente la procedura perché la Regione Sardegna riconosca 105 posti letto in più di RSA, rispetto agli attuali 40 (oltre ad ulteriori 20 per i quali l'assessorato alla sanità ha già dato parere di compatibilità e funzionalità favorevoli) tutti dislocati nella moderna struttura di Macomer, con una procedura che consentirà di avere questi 105 posti in tempi relativamente brevi.
"Si tratta di una soluzione che rilancia il servizio sul territorio – ha spiegato Paolo Cannas ai presenti – perché permetterebbe di ridurre considerevolmente tutti quei ricoveri impropri di pazienti anziani cronici (chiaramente non si parla di acuti), soprattutto nei reparti di Medicina e di Geriatria, da sempre congestionati per questo motivo".
Durante l'incontro si è parlato anche di altre iniziative sul territorio e soprattutto della centralità del progetto "Ospedale per Nuoro", ribadendo fortemente (grazie anche all'appoggio politico presente per l'occasione) che l'Ospedale San Francesco di Nuoro debba rivendicare il suo ruolo di ospedale DEA di primo livello con tutte le specialità costruite nel corso del tempo per rispondere a reali fabbisogni sanitari che coinvolgono la popolazione del Nuorese e non solo.
Per ottenere ciò è stato ribadito lo sforzo affinché i reparti abbiano il giusto dimensionamento e le risorse adeguate per poter operare in serenità. L'incontro è terminato con la richiesta condivisa di un intervento, anche politico, per cercare di far passare il principio del giusto dimensionamento del personale in proporzione con altre realtà sanitarie regionali.