“Per dare l’ormai improcrastinabile risposta immediata al fenomeno degli attentati incendiari e dinamitardi contro le auto in sosta a Siniscola e dintorni avevamo chiesto al Questore e al Dipartimento della pubblica sicurezza di dare impulso alle attività informative e investigative, rafforzando subito il Commissariato di Siniscola con personale che conoscesse il territorio e avesse esperienza ma, incomprensibilmente, è giunto un servizio ad ‘alto impatto’”.

Così Vincenzo Chianese, Segretario generale di Equilibrio Sicurezza, che aggiunge: “Siniscola non è Caivano, né la stazione centrale di Milano! Appare evidente a tutta la cittadinanza che agli equipaggi delle ventiquattro pattuglie, composte da poliziotti, carabinieri e finanzieri, che ogni giorno pattugliano una cittadina di undicimila anime è stata data un’unica disposizione: controllare tutti al sol fine di fare statistiche, e non è certo questo quello che serve”.

“La comunità è esasperata da una militarizzazione che va avanti da una settimana, mentre le operazioni ad ‘alto impatto’ di solito durano uno o due giorni e il malumore si estenda anche al personale impiegato”, gli fa eco Giovanni Cabras, Segretario di ES Polizia Nuoro e Sardegna, che precisa: “Questa operazione, effettuata con sole risorse provinciali, in realtà compromette anche l’efficacia delle attività informative e investigative del Commissariato, i cui operatori vengono distolti per le mere statistiche”.

“Ma c’è di peggio - si accalorano i sindacalisti -. L’inaudita pressione psicofisica cui viene sottoposto il personale impiegato, per il quale vengono disposti fin dai giorni precedenti - e non come prolungamento emergenziale - doppi e addirittura tripli turni in un giorno, con impieghi che arrivano a diciotto ore consecutive oppure prolungamenti dei turni notturni fino a coprire la mattina successiva ed oltre. Abbiamo chiesto l’intervento del Capo della Polizia affinché questo stato di cose termini al più presto e comunque entro domenica”, fanno infine sapere.