PHOTO
Le recenti "assegnazioni di detenuti psichiatrici, che negli istituti di Sassari e Cagliari hanno creato gravi eventi critici culminate anche con aggressioni a danno del personale", hanno fatto insorgere i sindacati del Sappe della UIL e dell’USPP Luca Fais, Michele Cireddu e Libero RUSSO, che hanno inizialmente chiesto l’intervento dello stesso Provveditore.
"Non solo il riscontro è stato ritenuto evasivo, in quanto si limitava a ricordare che la denuncia avanzata dai rappresentanti dei lavoratori, sul rischio concreto che si stava creando, non si trattava di materia di contrattazione sindacale - scrivono i segretari in una nota - ma addirittura ha disposto altre assegnazioni di detenuti psichiatrici e facinorosi allontanati da altri istituti del distretto. L’Istituto di Lanusei è stato ritenuto idoneo per la gestione di detenuti a trattamento intensificato, che praticamente hanno svolto un percorso e sono pronti per godere di una libertà più ampia, in prossimità della fine della condanna. Le caratteristiche dell’Istituto mal si conciliano per la gestione di detenuti psichiatrici e facinorosi anche per l’assenza di un medico nelle 24 ore e per l’inidoneità strutturale per gestire tale tipologia di detenuti", spiegano i segretari.
"La decisione del Provveditore di assegnare detenuti psichiatrici che negli altri istituti hanno messo in atto eventi critici di estrema gravità, e il mancato intervento da parte del Provveditore, ha determinato la decisione, oltre che di scrivere ai vertici del Dipartimento, di rivolgerci al Prefetto di Nuoro e al Procuratore della repubblica di Lanusei, perché considerato l’esiguo personale di Polizia Penitenziaria presente in Istituto, è a rischio anche la sicurezza pubblica - scrivono ancora i segretari - La volontà del Governo per voce del sottosegretario alla Giustizia è quella di potenziare l’istituto, in un territorio dove i presidi di legalità come il carcere e il tribunale devono essere garantiti. L’Amministrazione con queste scelte sta invece trasformando l’istituto in presidio rischioso anche per la comunità dove è insito! Se non dovessero arrivare dei riscontri urgenti metteremo in atto ogni tipo di protesta consentita dalla legge", concludono.