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L'animalista siciliano Enrico Rizzi torna all'attacco dopo che Michele Ladu, l'allevatore di Ovodda proprietario del cammello Rodolfo, ha portato l'animale nuovamente a spasso per le vie del centro barbaricino. Un'iniziativa che ha nuovamente mandato su tutte le furie l'attivista Rizzi, che già nelle scorse settimane era stato protagonista di un'aspra polemica mossa nei confronti di alcuni carnevali sardi, fra cui proprio quello ovoddese, i cui figuranti erano stati accusati di aver esercitato violenza su una serie di animali coinvolti.
LA POLEMICA
In particolare, Rizzi aveva puntato il dito proprio contro il proprietario del cammello Rodolfo, che aveva fatto la sua comparsa per le vie di Ovodda in occasione dei festeggiamenti del mercoledì delle ceneri, quando l'intera comunità scende in strada lasciandosi trasportare da un clima goliardico e di eccessi che ha reso celebre l'evento del "Mercuris de lessia". Oltre alla presenza del cammello, l'attivista aveva denunciato il fatto che su un carro fossero state esibite delle pelli di pecora.
"Un povero cammello portato in giro come trofeo - aveva scritto sui social pubblicando le immagini dell'animale a spasso fra la folla in maschera -. Ho chiesto a tutti i parlamentari che seguono le mie battaglie in difesa degli animali di portare questo schifo in Parlamento".
"Violazioni di legge sotto gli occhi di tutti, da un punto di vista sanitario, igienico, di sicurezza pubblica. Le dimissioni del Prefetto di Nuoro e del Questore, se esistono, sono doverose. VERGOGNA!".
LA RISPOSTA
La denuncia era divenuta virale sui social (dove Rizzi può contare su un pubblico di centinaia di migliaia di followers) e l'allevatore tirato in causa non si era sottratto al confronto. Michele Ladu, infatti, aveva prontamente risposto alle polemiche pubblicando un video col quale chiariva la sua posizione. "Rizzi sostiene che noi a Ovodda non rispettiamo gli animali e siamo crudeli con loro. Rodolfo era un cammello che viveva in cattività, io l'ho salvato da una vita di sofferenza, angoscia, agonia, triste e misera e l'ho portato a vivere da me".
E ancora: "Oggi Rodolfo è libero di vagre spensierato e indisturbato per le campagne di Ovodda. Qualche volta ci concediamo una passeggiata in paese. C'è chi porta a spasso il cane o il gatto, noi di Ovodda portiamo a spasso i cammelli", ironizzava il giovane barbaricino.
"Voi avete la presunzione di insegnare a noi come si debbano tenere gli animali - ancora Michele Ladu - quando abbiamo una cultura millenaria alle spalle basata sul rispetto per ambiente e natura, dove maltrattamenti e violenze sugli animali non sono contemplate. I nostri animali sono liberi veramente come siamo noi, quando voi benpensanti capirete questo sarà troppo tardi. State prendendo un abbaglio bello e buono". E infine, rivolgendosi a Rizzi: "Siccome hai tanta gente al seguito che prende per buono quello che scrivi, prima di fare certe affermazioni dovresti informarti meglio sulla realtà dei fatti".
NUOVE SCINTILLE
Nei giorni scorsi, il cammello Rodolfo, che vive in natura nell'azienda agricola di Ladu, è tornato in paese accompagnato dal suo proprietario. Un pomeriggio fra i vicoli del centro storico, qualche foto con i bambini e diversi curiosi divertiti dall'insolita presenza.
Una passeggiata che non è sfuggita a Enrico Rizzi il quale, ripostando le foto dell'animale, scrive su Facebook: "Prima davanti il Comune di Ovodda, poi sfidando perfino le autorità con un passaggio davanti alla Stazione dei Carabinieri. Come per dire: “Tanto non mi dicono nulla, faccio ciò che voglio”. Prendo atto che in provincia di Nuoro lo Stato evidentemente non esiste e ognuno può fare ciò che vuole, violando le leggi italiane. Complimenti!".
"Le istituzioni fino a oggi stanno dormendo - aggiunge l'animalista in un video -. Il cammello in Sardegna non ci dovrebbe stare, dovrebbe stare nel deserto o nella savana in Africa. Non ho mai detto che il proprietario lo maltratta, contesto solo che sia stato portato in un carnevale senza rispetto per le sue caratteristiche e delle norme sulla sicurezza pubblica. Oggi, vedere nuovamente il cammello in giro per il paese, addirittura vicinissimo a dei bambini come documentato dalle foto, lo ritengo gravissimo".
"Stiamo parlando di un animale selvatico, ritenuto pericoloso per l'incolumità pubblica, se morde un bambino poi cosa succede? La foto davanti alla caserma dei carabinieri è una sfida alle forze dell'ordine, il messaggio è rivolto anche a me".
"Mi rivolgo al Comando provinciale e al questore di Nuoro: siete in grado di far rispettare la legge? Oppure lì è terzo mondo dove ognuno si alza e fa quello che vuole? I carabinieri non l'hanno fermato e identificato, prendiamo atto che si fanno prendere per il c...".
Rizzi rinnova poi l'invito alla manifestazione organizzata per sabato 29 marzo in piazza Yenne a Cagliari: "Parteciperà tanta gente e chiederemo spiegazioni su tutto quello che stiamo vedendo. La presidente Todde dovrebbe ricordarsi che nello Statuto del M5s è menzionata anche la tutela degli animali".