Sorge nel cuore pulsante della Sardegna, sul Monte Senes a Irgoli e, attraverso l’incantevole tempio e il vento che racconta il passato con il suo fruscio, continua negli anni a lasciare a bocca aperta milioni di visitatori.

Stiamo parlando di un luogo meraviglioso e suggestivo, che merita di essere conosciuto da tutti per la cultura e la bellezza del territorio che lo circonda, il sito archeologico di Janna ‘e Pruna.

Costituito dall’omonimo tempio, risalente tra l'età del Bronzo Finale e gli inizi della prima età del Ferro (XII-IX sec. a.C.), e dal pozzo sacro di Su Notante, oltre che da altre strutture di cui le persone si servivano in età nuragica per celebrare riti e preghiere, si tratta di un preziosissimo patrimonio culturale, che costituisce un’ampia ricchezza storica e culturale.

Circondato da un territorio che sembra quasi magico, tanta è la bellezza che lo contraddistingue, dell’entroterra sardo, tra il costone montuoso e il verde della macchia mediterranea, il santuario è costituito da una serie di monumenti in blocchi di granito disposti in modo regolare. Il tempio è circondato da una sorta di recinto e all’interno presenta una cella circolare con focolare al centro.

Una struttura che permette a chi la visita di fare un vero e proprio viaggio nel tempo e che è meta di visite guidate e cornice di eventi che permettono l'incontro tra le tradizioni isolane e la natura selvaggia e incontaminata del luogo, come “Identidades in Monte Senes”, in cui la vestizione e la sfilata delle maschere tradizionali, in programma con la sua terza edizione il prossimo 16 novembre, avviene proprio nel sito archeologico per permettere ai visitatori di vivere a 360 gradi un’indimenticabile esperienza culturale.

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