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Le parole di Raffaella Mureddu sono gonfie di dolore, il dolore delle mamme di Fonni. Il paese del Gennargentu si è svegliato oggi col cuore trafitto dalla notizia della morte di quattro suoi giovani figli. Michele Coinu, Michele Soddu, Marco Innocenti e Lorenzo Figus, di età compresa fra i 17 e i 20 anni, stavano rientrando dopo un turno di lavoro nel caseificio del paese dove erano impiegati quando l'auto a bordo della quale viaggiavano è volata fuori strada schiantandosi contro alcuni alberi di quercia nel pomeriggio di ieri, 20 ottobre. I loro corpi privi di vita sono stati rinvenuti alcune ore più tardi.
I DUE MICHELE, UN LEGAME SPECIALE
Raffaella Mureddu ricorda i quattro giovani, amici del figlio Giovanni, con parole toccanti e sentite: "Michele e Michele entrano nella nostra famiglia in prima elementare, li lega a Giovanni fin da subito un'amicizia profonda e duratura che neanche questa tragedia potrà interrompere. Erano di casa, anzi no, erano di famiglia. Li ho sempre chiamati “sa trepide” per quel legame sincero e speciale, di quelle amicizie che non tradiscono, mai".
"Per Giovanni e per tutti noi erano, sono e resteranno “opari Caporale" e "opari Carcetta" (i soprannomi dei giovani, ndr)”.
LORENZO, UN SORRISO POTENTE
"Lorenzo arriva qualche anno dopo - racconta ancora Raffaella -, ma ci ha messo veramente poco a farsi volere bene, aveva un sorriso potente e quando salutava inarcava le sopracciglia e le fossette disegnavano il suo viso".
MARCO, IL GIGANTE BUONO
"Marco, per altre ragioni, oltre l’amicizia fra ragazzi era uno di famiglia, "unu de drainto" (uno di dentro, ndr), un gigante dal cuore buono".
UN SILENZIO ASSORDANTE
"E io sono qui - prosegue il lungo post della mamma di Fonni -, persa in un silenzio che è quasi assordante a cercare di dare una risposta, a cercare le parole giuste, a scorrere tra le foto e i messaggi, incredula e “addolia” (addolorata, ndr) mentre penso a ogni familiare che ha sperato fino all'ultimo in un epilogo diverso, ai quali non basteranno parole di conforto davanti a questo dolore. Non ci rimane che la vicinanza rispettosa e silenziosa, la preghiera e la speranza che questa tragedia e il loro sacrificio sia davvero un monito per ogni giovane di Fonni e non, affinché nessun altra madre, nessun altro padre, nessun altro familiare e nessun altro amico debbano salutare un ragazzo in questo modo.
"A Michele e Michele, a Marco e Lorenzo possa l’eterno riposo donare a voi la luce eterna e alle vostre famiglie la forza dell'accettazione. Noi vi porteremo nel cuore, sempre".