“Le scritte minacciose comparse sui muri della chiesa di San Marco aventi, questa volta come bersaglio l’attuale Comandante, Mattia Chessa, della Stazione dei Carabinieri di Orgosolo, è l’ennesimo atto intimidatorio nei confronti delle istituzioni”. A scriverlo, in un documento, è l’Amministrazione comunale di Orgosolo che “esprime piena solidarietà al militare e all’Arma dei Carabinieri e condanna con fermezza questo vile atto”.

“Riteniamo che l’intero paese debba ribellarsi a queste ripetute intimidazioni che servono solo a creare malumori e tensioni all’interno della comunità. Non vogliamo immaginare una regia occulta dietro a questi fatti ma il susseguirsi di tanti episodi nell’arco di pochi mesi deve far riflettere tutti – si legge ancora – Orgosolo non merita di essere sempre additata come il paese del malessere: grazie anche al turismo si stanno aprendo molte prospettive di cambiamento soprattutto per i giovani che vogliono restare qui”.

“L’Amministrazione, da parte sua, sta portando avanti il progetto Borghi, finanziato con fondi PNRR, che ha messo a disposizione quasi un milione di euro per iniziative artigianali e turistiche di cui ha beneficiato una platea di ben 22 giovani orgolesi. La diga di Cumbidanovu sta già dando lavoro a molte persone e, a partire dal mese di luglio, gli occupati raddoppieranno. Non dimentichiamo che Forestas assumerà a breve altri 19 operai a tempo pieno e indeterminato. Inoltre, le imprese locali stanno lavorando tutte grazie a diverse opere pubbliche appaltate dall’Amministrazione negli ultimi mesi. È evidente che la disoccupazione non è motivo di malessere come negli anni Ottanta e Novanta quando aveva raggiunto picchi drammatici”. 

“In questo momento ci sfuggono le ragioni di tali atti e nell’assemblea che si è tenuta, poco tempo fa, per parlare degli episodi precedenti, nessuna delle persone intervenute è riuscita a ipotizzare una motivazione plausibile. Al di là di tutto, non è comunque accettabile che eventuali rivendicazioni, magari condivisibili, vengano portate avanti con le minacce per intimidire il malcapitato di turno. Questi gravi episodi vanno condannati senza se e senza ma dall’intera comunità. Altrimenti è il caos” conclude la nota.