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Nuove minacce rivolte all'impresa incaricata dei lavori alla diga di Cumbidanovu a Orgosolo stanno generando preoccupazione nella comunità locale. La scritta "Via la mafia siciliana dalla diga" è apparsa sul muraglione della chiesa di San Marco, suscitando tensioni dopo attacchi violenti contro operai e un operaio forestale ferito.
Il sindaco Pasquale Mereu ha condannato tali episodi durante una riunione pubblica. Ambrogio Guiso, presidente del Consorzio di bonifica della Sardegna centrale, ha sottolineato che l'azienda incaricata dei lavori, nonostante alcuni tecnici siciliani, è di Vicenza e ha assunto dipendenti locali. Il progetto della diga, iniziato recentemente, potrebbe portare benefici significativi alla regione dopo 35 anni di ostacoli. L'investimento previsto è di 110 milioni di euro per completare l'opera entro tre anni, aiutando a risolvere problemi idrici e a fornire acqua per usi agricoli, industriali ed energetici. Nonostante le minacce ricevute, l'impresa si impegna a coinvolgere la comunità locale nella manodopera e a formare giovani per ruoli specializzati.
"È un dispiacere per noi registrare questi episodi - dice Ambrogio Guiso presidente del Consorzio di bonifica della Sardegna centrale appaltatrice dell'opera -. La ditta che ha ripreso i lavori è di Vicenza quindi non c'entra niente la Sicilia, solo alcuni tecnici sono siciliani, ma sono spesso figure professionali che non si trovano in loco. L'azienda ha già assunto 15 dipendenti tutti di Orgosolo e probabilmente entro gennaio ne assumerà altri 17. Così come le maestranze dell'indotto, il servizio catering o le pulizie, potranno essere governate da imprese di Orgosolo compatibilmente alle professionalità presenti. La cosa che mi sento di dire è che questa volta ci sono tutte le condizioni perché entro tre anni questa enorme opera che risolve il problema idrico di molti paesi della Barbagia e della Baronia, possa essere portata a compimento - aggiunge - Dopo 35 anni di intoppi l'incompiuta storica può davvero diventare realtà, facciamo sì che questo succeda perché si traduce in benefici per tutti".
La consegna dei lavori alla ditta Icm di Vicenza è avvenuta ai primi di novembre. Per l'incompiuta sono stati stanziati 110 milioni di euro a cui si sommano altri 34 impiegati negli anni scorsi. Il tempo pattuito per la conclusione dell'opera è di circa 3 anni. La diga una volta realizzata avrà una capacità pari a 13,32 milioni di metri cubi e sarà destinata alla fornitura d'acqua per gli usi irrigui di circa 2.800 ettari di terreni agricoli, per gli usi industriali con una portata continua di cinquanta litri al secondo nei Comuni di Orgosolo, Oliena, Nuoro, Orune, Lula e Dorgali e una piccola parte per la produzione di energia elettrica. Ma l'invaso sarà d'aiuto anche al Cedrino, qualora ci fosse carenza di acqua, potenziando così la rete della bassa Baronia, che quest'anno ha sofferto più di altri la siccità.
"Questi episodi non aiutano i lavori che stanno iniziando molto bene - prosegue Guiso - l'azienda è molto seria e dà buone buste paga al paese per la manodopera che entro poco tempo potrà raggiungere, solo di assunzioni dirette, le 70 unità. È chiaro però che se queste minacce sono rivolte all'azienda per le assunzioni bisogna fare alcune riflessioni: non tutte le maestranze possono essere assunte in loco. Se serve un ingegnere topografico o un addetto all'impianto di betonaggio, che costa diversi milioni di euro, è chiaro che se il paese non ha queste figure la ditta le porta da fuori. Quello che può essere fatto in alcuni casi è formare i giovani del paese e questo è ciò che la ditta intende fare", conclude il presidente Guiso.