“Non mi do pace perché sono tornata sul luogo dell’incidente e, guardando la strada in quelle condizioni disastrose, non riesco a non pensare a quel pezzo di guardrail che manca. Continuo a chiedermi se, magari, con quella protezione le cose non sarebbero andate diversamente. Se fosse bastata una barriera a cambiare le sorti di Michele e degli altri ragazzi?”. A parlare, in un video pubblicato sui social e rilanciato dall’associazione “AdessoBasta” sulla propria pagina è Antonella Soddu, la sorella di Michele, uno dei quattro giovani che hanno perso la vita nella Strada Provinciale 69, alle porte di Fonni, lo scorso 30 ottobre.

“Gli incidenti possono capitare ma le modalità in cui avvengono non mi danno pace e i dati mi fanno venire i brividi – prosegue Antonella – Vorrei smuovere le coscienze soprattutto dei giovani dei paesi che, a causa della pendolarità, sono costantemente alla guida. Vorrei che si prendesse coscienza del fatto che le strade che percorriamo ogni giorno possono essere pericolose e fatali tanto quanto la nostra condotta”.

“Purtroppo per esperienza ho capito che si dimentica in fretta, che entri in macchina e credi che tutto dipenda da te. Ma la vita è un attimo e in un attimo può andarsene via. Abbiamo un estremo bisogno di parlare di questo tema, di educare, prevenire, di evitare di mettere noi stessi in pericolo e soprattutto gli altri” chiude Antonella Soddu nel video pubblicato oggi.