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Nuova frattura nel centrosinistra con Sel che attacca il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, chiedendo un passo diverso nell'azione di governo della Regione: "rinunci a muoversi in solitudine, ricordi che la sua è un'elezione frutto del lavoro di molti. Nessuno merita di essere tradito".
Parole dure che arrivano dalla constatazione che sia "inaccettabile il permanere di commissari o amministratori di società ed enti attinti tra burocrazie inefficienti e compromesse, colleghi di studio, amici della porta accanto. Tutti organici a un costume degenerato che ha colpito nel profondo la funzione politica di governo delle istituzioni pubbliche - denuncia Sel - il presidente sia conseguente: conseguente agli impregni presi verso i cittadini, verso le forze politiche che lo hanno sostenuto, verso i tanti che in lui hanno creduto. Si liberi di queste pesanti eredità".
Sinistra ecologia e libertà ritiene "insufficienti" le azioni "ai fini dell'innesco della necessaria e risoluta reazione all'ingiustizia sociale, alla discriminazione culturale, territoriale ed economica. Capitoli decisivi del comune progetto politico sono finiti nello scaffale del dimenticatoio (reddito di inclusione sociale, continuità territoriale, entrate, crisi industriale: tutti temi della questione sarda) - sottolinea - Tutto subito in modo passivo a danno dei più deboli, delle aree del disagio, delle zone interne, di quelle rurali, di quelle della crisi industriale. Il riscatto dei sardi non può essere affidato alle intuizioni e agli approcci sperimentali di un centro studi. C'è necessità di altro, di vera politica. C'è necessità di vero rigore morale e impegno civile - conclude Sel - C'è necessità di una rottura netta con le pratiche clientelari e fameliche della precedente legislatura".