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“Bella bastardata. Nessun avviso di controllo limiti di velocità, nessun cartello che ti da un limite prima dell'apparecchio. Chissà non faccia la stessa fine di quello di Monserrato. Asse mediano prima di arrivare all'incrocio del Brotzu”.
Stavolta la troppa velocità dell’auto non centra proprio nulla, è stato troppo veloce invece un utente su Facebook (Michele M.), che, nel postare foto e un testo con qualche (grande ed evidente imprecisione), si è lasciato al libero sfogo.
Peccato però che, nel correggere il tiro a dir poco scorretto del giovane, ci ha pensato direttamente la Polizia Municipale di Cagliari, nella persona del funzionario, Franco Podda, che ha tenuto a puntualizzare smentendo totalmente il post: “Ho visto il suo post relativo alla "bastardata", così lei la definisce, di quello che lei afferma essere un autovelox – scrive Podda - le suggerirei, prima di affermare con assoluta certezza certe cose, di informarsi bene; magari chiamando la Polizia Locale. Si rassereni perché – aggiunge il funzionario della P.M., Podda - si tratta solo di un "rilevatore di flussi veicolari"; solo un sistema evoluto di rilievo dei flussi veicolari. Il sistema ha l'obiettivo di monitorare il transiti nelle principali vie di accesso alla città e stimare i tempi di percorrenza in alcuni corridoi prestabiliti. (Es. V.le Monastir, Via Roma, Asse Mediano, viale Marconi, etc). Comunque va bene che gli automobilisti pensino si tratti di un autovelox, perché così (nel dubbio) rallentano e magari si salva qualche vita umana”.
Il parere del legale
“Sì, è giunto anche a me il post dell’autovelox sull’asse mediano – dice l’avvocato Gianfranco Piscitelli (nella foto in alto) - inviatomi da una amica via whatsapp che mi avvisava di fare attenzione su quel tratto. Mi sono accorto dalle foto che si trattava di una apparecchiatura diversa da quelle consentite ed utilizzate ai fini delle rilevazioni di velocità ed ho avvisato che si trattava certamente di una bufala. Oggi spesso si cade in inganno con bufale e fake news. E’ giusto che si sappia che gli autori delle fake news rischiano anche grosso con la loro diffusione e si va da sanzioni a vere e proprie denunzie penali a seconda della falsa notizia diffusa. Ad oggi non esiste ancora una normativa sulle fake news e quindi, secondo l’interpretazione del denunciante e dell’Autorità che riceve la notizia criminis, dopo aver valutato qual è l’argomento e la finalità della notizia falsa, ci si può ritrovare indagati per diffamazione, procurato allarme, abuso della credulità popolare, distorsione del mercato ed anche concorrenza sleale, e puniti con le sanzioni corrispondenti alla fattispecie criminosa posta in essere. Chi commenta, condivide e favorisce in vari modi la diffusione della bufala - rammenta l'avvocato - non è considerato colpevole solo se dimostra di non essere a conoscenza della falsità della notizia, invece se lo ha fatto in mala fede conscio della falsità, sarà considerato corresponsabile ed anch’egli punito. Il mio consiglio? Controllate le notizie che condividete – aggiunge il legale Gianfranco Piscitelli - cliccare su condividi con leggerezza può costare caro”.