Auchan Santa Gilla chiude e abbassa le serrande per sempre dopo quasi 28 anni. Oltre 50 lavoratori si sono riuniti tutti insieme durante un evento molto forte sul piano emotivo per le tante storie di questo storico ipermercato di Cagliari, aperto nel 1992 come Città Mercato. Tra le lacrime, i racconti e gli abbracci.

I selfie, gli auguri per tutti e l’applauso di tutti con grande commozione.
Insieme per esorcizzare la chiusura ma puntando per la pronta riapertura senza che nessun lavoratore perda il proprio posto di lavoro.  

"Oggi abbiamo assistito alla chiusura per sempre di Auchan Santa Gilla, storico ipermercato aperto nel Marzo del 1992 come Città Mercato - dice Cristiano Ardau, della Uil-Tucs - l’ipermercato è stato rilevato da Conad che da domani inizierà i lavori di ristrutturazione. L’area vendita verrà ridotta della metà con il subentro di Decathlon, che sbarca a Cagliari.   Domani inizia la trattativa con Conad nel primo incontro ufficiale dove tra i temi all’ordine del giorno della riunione c’è il tema degli esuberi, quasi scontate - aggiunge Ardau - diverse decine di lavoratori in esubero e il ricorso alla cassa integrazione straordinaria.
  I lavoratori dovrebbero durare un mese e la riapertura di un Conad Super Store con format commerciale diverso da quello che ci ha abituato il colosso francese.  Conad punta sopratutto sull’alimentare con una diversa presenza dell’extra alimentare rispetto ai colossi come Auchan e Carrefour".

“Domani di fatto inizia la vertenza - commenta ancora Cristiano Ardau - avremo finalmente un quadro chiaro e ufficiale da Conad sul futuro dell’ipermercato. Aldilà delle nostalgie ci interessa conoscere i piani commerciali di Conad e che impatto avranno sui dipendenti. Siamo pronti ad esercitare il nostro ruolo ma puntando dritto alla salvaguardia di tutti i posti di lavoro. Le scelte delle aziende benché rispettabili - continua Ardau - non devono creare altri disoccupati. Non abbiamo ancora metabolizzato i 19 recenti licenziamenti di Bricocenter Marconi e non vogliamo altri disoccupati e altra povertà nel settore e nel territorio”.