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Rossella Pinna esponente del Partito Democratico in consiglio regionale, ha rivolto, all’assessore alla sanità, un’interrogazione in merito al trasferimento dell'Unità Operativa Complessa di Diabetologia, sita presso l'Ospedale Nostra Signora di Bonaria di San Gavino Monreale, trasferita alla Assl di Sanluri, adducendo all’inidoneità dei locali che la ospitano.
San Gavino Monreale, prosegue l’esponente Dem, riveste la funzione di polo sanitario per tutto il Medio Campidano e abbraccia un vasto bacino di utenza dislocato su un territorio molto esteso. Inoltre il comune, che si trova in posizione strategica sul vasto territorio, baricentrico rispetto alle strutture sanitarie di Cagliari e Oristano, è sede di stazione ferroviaria con ampi volumi di traffico e dispone di ottimi collegamenti su gomma. Le istituzioni del territorio e le associazioni di diabetici rappresentando il disagio degli oltre 8.000 pazienti, che hanno manifestato a più riprese la contrarietà alla scelta della dirigenza della Assl di Sanluri, ritenendo incomprensibile il trasferimento a Sanluri e, riguardo l'inidoneità dei locali proponendo diverse soluzioni alternative per mantenere il servizio presso la sede di San Gavino.
Sul sito internet istituzionale dell'Azienda Tutela della Salute, si leggono i drammatici numeri che riguardano la situazione della diffusione del diabete sia nell’intera Sardegna che nel Medio Campidano, situazione che non necessita certo di chiusure di centri specializzati ma di nuovi presidi e del potenziamento di quelli esistenti, sottolinea Pinna:
"La Sardegna è la regione d’Italia che presenta il più alto numero annuale di nuovi casi di diabete di tipo 1, ogni anno in Sardegna abbiamo circa 700 nuovi casi di diabete tipo 1, che è quello che richiede almeno quattro somministrazioni giornaliere di insulina per la sopravvivenza.
Ora, in considerazione del fatto che l'Uoc di diabetologia non forniva un servizio solo per i diabetici accertati ma anche per tutti coloro che necessitano di controlli mirati talvolta richiesti nel corso di accertamenti diagnostici effettuati presso il medesimo ospedale e rappresenta un valido presidio per la prevenzione della malattia e, tra i servizi che venivano assicurati da due dei 4 diabetologi vi era l’endocrinologia, anch’essa interrotta col conseguente disagio dei pazienti in carico che vengono invitati a cercarsi autonomamente un nuovo specialista tra Sanluri e Guspini, l’esponente PD sottolinea che non è contraria al fatto che il servizio venga potenziato anche con ulteriori punti d’accoglienza sul territorio, ben venga il decentramento dall’Uoc di San Gavino ma non certo a discapito dell’operatività dello stesso.
Malgrado i pazienti avanzino la richiesta di essere visitati presso gli ambulatori dell’ospedale a San Gavino, benchè sia stato dichiarato non essere in atto "alcuno smantellamento e nessuna chiusura", vengono “dirottati” su Sanluri, mentre in ospedale viene effettuato un esiguo numero di visite relative ad appuntamenti già programmati prima del Covid.
Assolutamente inconcepibile è il fatto che a tutt’oggi la maggior parte degli appuntamenti afferenti la diabetologia annullati per il lockdown non siano stati riprogrammati e quei pochi riprogrammati, come dichiarato dagli stessi pazienti, hanno avuto come prima data utile aprile 2021, difatti di un anno dopo il precedente, annullato appunto a causa dell’emergenza epidemiologica.
Una situazione insostenibile, conclude Pinna, che grava totalmente sui pazienti, bene farebbe l’assessore a ripristinare e potenziare i servizi dell’Unità operativa complessa di Diabetologia all'Ospedale di San Gavino Monreale, e ad occuparsi in maniera definitiva e risolutiva dei problemi strutturali dei locali, semprechè esistano, e che non si voglia invece depotenziare la sanità del Medio Campidano a discapito dei pazienti, dei familiari ma anche del personale sanitario e dei sardi tutti.