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Si sono svolti quest’oggi, nella chiesa parrocchia Medaglia Miracolosa di Cagliari, i funerali di del brigadiere della guardia di finanza Angelino Unali, ultimo reduce e testimone diretto di quei terribili fatti del maggio 1945.
Unali, arruolato nella regia Guardia di finanza nel 1942, dal gennaio 1943 fu inquadrato nella legione territoriale di Trieste che, durante il conflitto mondiale, operava nella zona nord-orientale dell’Istria.
Successivamente, nel marzo 1945, venne richiamato a Trieste dove, a guerra finita, la popolazione continuava a vivere una nuova ondata di violenza.
“Era il 1° maggio 194 – raccontava commosso Unali - quando l’esercito popolare jugoslavo del maresciallo Tito assumeva il controllo della città di Trieste, rendendosi responsabile, come nel resto della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia, dell’eccidio di un numero elevatissimo di persone e tra questi 97 militari della guardia di finanza, suoi commilitoni.
I finanzieri, in servizio nella città giuliana presso la caserma di via Campo Marzio, furono indotti con l’inganno a consegnare le armi per poi essere barbaramente trucidati nelle foibe del carso triestino il successivo 3 maggio.
Lui solo si salvò perché ricevette l’ordine dal suo comandante di presidiare l’ufficio portuale.
Da allora, testimone della storia, attraverso l’appartenenza all’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia, con impegno, sacrificio e dedizione al paese, ha potuto valorizzare e perpetuare la sua tragica esperienza con la certezza di gettare un seme di conoscenza civile che non mancherà di dare frutti rigogliosi alle nuove generazioni.