Oltre 1200 giorni senza punto nascita. Il Comitato "Giù le mani dall'Ogliastra" ha inviato una lettera formale a Ugo Cappellacci, Presidente della XII commissione (affari sociali) alla Camera, per chiedere un intervento immediato sulla drammatica situazione del punto nascita dell’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei, chiuso da più di un anno.

"Da oltre 1200 giorni, la nostra terra, l’Ogliastra, è stata privata di un servizio essenziale e insostituibile: il punto nascita del nostro ospedale - si legge nella lettera del portavoce Adriano Micheli -. Ogni giorno che passa, le nostre donne, le nostre famiglie, si trovano di fronte all’indifferenza delle istituzioni, in un territorio che, sebbene ricco di tradizioni e bellezza, è abbandonato a sé stesso nel momento del bisogno. È inaccettabile che, nonostante le nostre ripetute richieste, non si sia trovato ancora il coraggio di rispondere concretamente. Abbiamo chiesto, senza mai essere ascoltati, una deroga alla norma che impone la chiusura dei punti nascita sotto i 500 parti annui, ma ad oggi nulla è cambiato".

"Questa mancanza di risposte - afferma il comitato - non solo mina la sicurezza delle nostre mamme e dei nostri bambini, ma segna anche una profonda frattura tra le istituzioni e la gente che vive nella nostra Ogliastra. Oggi, quindi, ci rivolgiamo a Lei, Onorevole Presidente, con la ferma richiesta di intervenire per riportare la nostra voce in Commissione Sanità, e di agire affinché venga avviato un dialogo concreto con l'Assessorato alla Sanità della Regione Sardegna, con l’Agenzia Regionale per la Sanità (ARES) e con l'ASL4 Ogliastra. È necessario che queste istituzioni collaborino immediatamente per trovare una soluzione che ci permetta di ripristinare il servizio del punto nascita nel nostro ospedale. La politica deve farsi carico della responsabilità di non lasciare mai più la nostra comunità in una condizione di abbandono. La nostra Ogliastra, isolata non solo geograficamente ma anche socialmente, non può più essere relegata ai margini, trattata come una periferia dimenticata e trascurata".

"Non possiamo più sopportare di essere considerati una realtà che può essere ignorata, costretti a percorrere centinaia di chilometri per accedere a un servizio che dovrebbe essere a portata di mano. Abbiamo bisogno di una risposta, e la chiediamo con urgenza - sottolinea il comitato -. È il momento che il nostro grido di dolore non resti inascoltato. Non vogliamo più sentirci dire che non si può fare, non vogliamo più vedere promesse disattese. Desideriamo vedere un atto concreto, che restituisca dignità alla nostra terra e alle nostre famiglie. Un atto che non sia solo una deroga alla norma, ma un atto di giustizia per chi vive in un territorio che non ha mai chiesto altro che pari opportunità".

"Onorevole Cappellacci, non lasci che la nostra Ogliastra sia ancora una volta dimenticata. La gente che qui vive è stanca di aspettare, ma soprattutto è stanca di sentirsi ignorata. È ora che la politica si faccia carico delle sue responsabilità, non solo con parole, ma con fatti. Per questo, Le chiediamo di intervenire immediatamente, per riaprire al Nostra Signora della Mercede il servizio di cui ogni mamma, ogni famiglia, ha diritto. Restiamo pronti a collaborare per una soluzione concreta e a sostegno della nostra terra, perché l’Ogliastra merita di tornare ad avere un futuro", conclude.