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La compagnia Volotea, alla quale sono state assegnate le rotte in continuità territoriale, non fornisce il servizio per i barellati. Per questo motivo, una signora di Olbia, operata di tumore, che può viaggiare su una barella solo in aereo, per tornare a casa è costretta a pagare 9200 euro per l’aeroambulanza. La storia è raccontata su La Nuova Sardegna in edicola questa mattina.
IL MOTIVO. Il bando regionale che ha assegnato le tratte della continuità territoriale a Volotea non ha previsto il servizio per i malati in barella. Così come ha escluso animali in stiva, merci pericolose e salme. Servizio che invece veniva offerta da Alitalia. Come si legge su La Nuova, “il decreto 357 ha delineato i termini a cui la Regione ha dovuto fare riferimento nell'elaborazione del bando per l'aggiudicazione temporanea della continuità territoriale. Un processo che è stato necessario accelerare a causa della chiusura di Alitalia, che aveva vinto il precedente bando. Il decreto del ministero elenca le condizioni, ma non fa cenno a tutta una serie di servi-zi che venivano regolarmente offerti da Alitalia. Ora quei servizi Volotea non li garantisce più, ma perché non erano stati inseriti nel bando. Se ciò fosse avvenuto forse la compagnia low cost spagnola non avrebbe avuto i requisiti per partecipare al bando”.
Intanto, la signora di 50 anni, sottoposta a più interventi al cervello, mamma di due figli, uno dei quali con disabilità, per tornare a Olbia, a casa sua, avrà solo una possibilità: pagare i 9.200 euro. “Non è ammissibile affidare le rotte agevolate a una compagnia che non trasportata i barellanti”, dice al quotidiano sardo il fratello della donna.