"Centinaia di cisterne cariche d'olio tunisino sbarcate a Cagliari. Lo schiaffo alle produzioni locali e non solo passa per il porto commerciale sardo. Uno sbarco imponente, una carovana di almeno cento cisterne schierate lungo il porto sono la più evidente rappresentazione di quello che sta accadendo in Sardegna e non solo. Tutto questo con il silenzio di tutti”.

E’ quanto denunciato con un'interrogazione parlamentare urgente il deputato di Unidos Mauro Pili chiedendo al governo interventi immediati sia sul controllo nei porti sardi e norme immediate sulla tracciabilità del prodotto.

“Migliaia di tonnellate di olio tunisino immesse nel sistema produttivo sardo e italiano attraverso lo snodo cagliaritano – ha detto Pili -. Per quale motivo è stato scelto Cagliari come hub di trasferimento dell'olio tunisino verso l'Europa? Qual'è la convenienza? É evidente che il porto di Cagliari appare più defilato e meno controllato rispetto a quello tradizionale di Livorno e quindi è possibile che questa scelta consenta l'immissione nel mercato italiano ed europeo senza troppi riflettori accesi, visti i controlli fatti su quello stesso carico nei mesi scorsi nel porto Toscano. Tutto questo è semplicemente inaccettabile e costituisce il più evidente sistema di aggiramento della trasparenza e della qualità dei prodotti sardi e non solo. Di quel mare d'olio tunisino e della sua qualità ora si perde traccia dopo lo sbarco a Cagliari e finirà nella generica denominazione olio mediterraneo! Dopo la cancellazione dei dazi per altre 35.000 tonnellate l'invasione dell'olio tunisino sarà devastante per tutto il sistema. Nessuna tracciabilità, prezzi stracciati, nessuna garanzia, nessuna trasparenza. Il ministero dell'agricoltura sta a guardare e protegge il sistema di accesso che prima vedeva epicentro Livorno ma che ora si è spostato a Cagliari.

Per questa ragione – conclude il deputato - il governo deve rispondere immediatamente a questo agguato all'agricoltura sarda e italiana. Subito etichette dettagliate e chiare. Percentuali di eventuali miscele e provenienza certa. Su questo sarà battaglia dura già nella legge europea in discussione dalla settimana prossima alla Camera”.