Le campane non suonano più. Nel paese barbaricino è calato un silenzio che rimbomba in modo assordante tra le case in granito del centro storico. La polizia locale nei giorni scorsi, dopo la petizione presentata da un gruppo di cittadini e inoltrata ai sensi dell'articolo 84 dello statuto comunale, ha provveduto a informare don Nicolò Porcu in merito al disturbo arrecato dal suono delle campane. 


Il parroco si è mostrato dispiaciuto per il rumore eccessivo prodotto dal sistema elettronico e triste per l'iniziativa alla quale hanno aderito 120 persone. Don Porcu, preso atto del malumore che si è venuto a creare, ha informato la polizia locale che, su disposizione del vescovo monsignor Mosè Marcia, già da giovedì scorso le campane sono state ridotte al silenzio. Il problema però non è stato affatto risolto. Anche perché alla questione tecnica cui dovrà corrispondere una soluzione, sempre che sull'impianto si possa intervenire per rispettare il limite fissato dalla legge, si è aggiunta la frattura che si è creata all'interno della comunità.


«Vorremmo cercare di portare un po' di serenità nel nostro paese - dice il sindaco Tonino Ladu -. La petizione ha provocato la reazione dei cittadini che non volevano che le campane fossero messe a tacere. Ora, l'aspetto che più ci sta a cuore è quello di rasserenare il clima che si è venuto a creare in seguito a questa situazione. Il nostro obiettivo è quello di ripristinare il suono delle campane, previo l'accordo con il gruppo che ha proposto la petizione. Nel giro di qualche giorno vorremmo che nel nostro paese si respiri un clima di pace e serenità tra i cittadini, rispettando la volontà di chi ha denunciato il problema della rumorosità delle campane e di chi oggi, invece, ne subisce il silenzio». 


La promotrice della petizione, Gianfranca Murgia, tiene a sottolineare che lo scopo dell'iniziava non era quello di mettere il bavaglio ai rintocchi provenienti dal campanile, ma si voleva tener conto della salute e della quiete dell'intera comunità. 
Roberto Tangianu