Il comitato Cittadini liberi che si oppone alla trasformazione della centrale elettrica, chiedeva un pronunciamento del Consiglio comunale, ma gli amministratori hanno scelto di approfondire il problema prima di prendere una posizione ufficiale. A fatica il dibattito sull'uso del carbone (in attesa del metano o del gassificatore che il Gruppo Clivati vuole costruire nel Sulcis), si allarga anche nei paesi vicini a Ottana, alimentato proprio da chi ritiene che il carbone sia dannoso per la salute umana e freni lo sviluppo agroalimentare di tutta l'area.

Per questo il Comitato ha ai pronunciarsi, ma a Olzai hanno voluto vederci chiaro: «Nei giorni scorsi, due mesi dopo la richiesta di convocazione - dicono i componenti del Comitato -, il Consiglio comunale si è riunito per affrontare l'argomento. Il sindaco e gli amministratori hanno ammesso di non conoscere proprio nulla in merito alla riconversione della centrale di Ottana, ma si sono resi disponibili ad approfondire il tema in discussione, magari promuovendo incontri o convegni con esperti. In quell'occasione forse assisteremo alla solita passerella di politici che si riempiranno la bocca di ambientalismo e che ci metteranno in guardia dal rischio di cadere in facili estremismi, di esercitare pressioni psicologiche o spauracchi».
Il sindaco di Olzai Tonino Ladu ribadisce di non poter votare un provvedimento senza prima acquisire elementi di conoscenza maggiori e pareri autorevoli.

«Non vogliamo avere nessuna pressione psicologica da parte del Comitato - dice infatti il primo cittadino - perché sarebbe grave obbligare un'assemblea civica ad esprimersi subito: prima di tutto è necessario informarsi e conoscere. Qui ci sono in ballo i posti di lavoro e soprattutto la salute dei cittadini che viene prima di ogni altra cosa. Sulla tutela dell'ambiente nessuno ci può rimproverare nulla, siamo in prima linea per quanto riguarda l'educazione, la difesa e la valorizzazione del nostro territorio».
Roberto Tangianu