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Condanna all'ergastolo: è la pena richiesta oggi dal pm Andrea Ghironi davanti ai giudici della Corte d'assise di Nuoro, nei confronti all'ergastolo di Gian Michele Giobbe, il 41enne accusato dell'omicidio dello zio Esperino, 73 anni, assassinato il 17 ottobre 2020 nella sua azienda di Su Filighe, a Orotelli, in cui lavorava anche l'imputato.
Nella sua reqeuisitoria, durata circa tre ore, Ghironi ha sottolineato: "Esperino è stato ucciso come un cane". Il 73enne allevatore era stato massacrato a colpi di bastone (precisamente 17), rinvenuto nel recinto del bestiamo in una pozza di sangue. Alla base del delitto ci sarebbero dei dissidi legati alla gestione di alcuni terreni a Su Filighe.
Giobbe, finito in carcere il 9 giugno 2021, era stato tradito da una macchia di sangue trovata in una sua scarpa nel corso di una perquisizione e il successivo esame del Dna, risultato compatibile con quello dello zio. Fra gli indagati anche un altro nipote della vittima, testimone nel processo, per il quale il pm ha chiesto la trasmissione dagli atti in procura per falsa testimonianza.
Intervenuti questa mattina anche gli avvocati di parte civile, Giuseppe Mocci e Gianfranco Flore, che tutelano moglie e figlie dell'imputato. I legali, riconosciuta come congrua la pena chiesta dalla pubblica accusa, hanno sollecitato anche il risarcimento dei danni, quantificati in un milione di euro per ogni parte civile con una provvisionale di 200mila euro ciascuno.
Il prossimo appuntamento in aula è stato fissato per il 10 luglio, quando parlerà la difesa, composta dagli avvocati Lorenzo Soro e Mario Pittalis. Eventuali repliche una settimana più tardi, poi la sentenza.