PHOTO
Convalidato arresto in carcere, sempre gravi moglie e suocera. Fulvio Baule, il 40enne di Ploaghe (Sassari) che sabato sera ha ucciso con un'accetta il suocero e ridotto in fin di vita la suocera e la moglie da cui si era separato di recente, resta chiuso in una cella del carcere di Bancali.
Il gip del Tribunale di Sassari, Sergio De Luca, questa mattina, dopo aver interrogato l'omicida reo confesso, ha convalidato l'arresto in carcere, rigettando l'istanza dell'avvocato difensore Nicola Lucchi, che aveva chiesto i domiciliari.
Baule, accusato di omicidio aggravato e duplice tentato omicidio, ha dichiarato al gip di ricordare solo di avere colpito il suocero, il 75enne poliziotto in pensione Basilio Saladdino, al culmine di una lite. Poi black out. Non ricorda assolutamente di essersi scagliato anche contro la suocera e la moglie.
L'uomo, che è stato sentito in videoconferenza dal carcere, ha spiegato che i rapporti fra la sua famiglia e quella della moglie erano molto tesi. In particolare fra i consuoceri, tanto che al battesimo dei due loro figli gemelli, l'agosto scorso, i due suoceri erano quasi venuti alle mani. Il 40enne ha raccontato di ricordare che la sera dell'omicidio, quando è arrivato a Porto Torres per riportare i bambini - oggi hanno un anno - alla mamma, è stato aggredito verbalmente dalla moglie perché era in ritardo. È nata una lite, il suocero li ha raggiunti e i due si sono picchiati. Baule ha quindi preso l'accetta dalla sua auto e lo ha colpito a morte.
Questo è il suo ultimo ricordo. "Chiederò l'incidente probatorio per ottenere una perizia psichiatrica del mio assistito", ha dichiarato l'avvocato Lucchi. Nel frattempo Baule resta in carcere, mentre le vite della moglie, Ilaria Saladdino, 39 anni, e della suocera, Caterina Mancusa, di 70, restano appese a un filo: ricoverate nel reparto rianimazione dell'Aou di Sassari, questa notte, secondo quanto deciso dai medici, dovrebbero essere risvegliate dal coma farmacologico in cui sono state indotte dopo il loro arrivo in ospedale.